Adesso è ufficiale e non si torna più indietro: i Mondiali del 2034 si giocheranno in Arabia Saudita. La decisione è arrivata per acclamazione durante un congresso straordinario virtuale della Fifa ed è stato ratificato come il torneo si giocherà fra dieci anni nel paese arabo, di fatto l’unico a essersi candidato. La riunione dell’organismo di governo del calcio ha anche specificato come i Mondiali 2030, ospitati ufficialmente da Marocco, Portogallo e Spagna come già noto, verranno aperti con tre partite in Uruguay, Argentina e Paraguay per celebrare il centenario dal primo torneo iridato della storia, che si giocò nel paese uruguaiano nel 1930. L’Arabia Saudita ha ottenuto l’assegnazione dell’edizione del 2034 nonostante le critiche di diverse associazioni per i diritti umani, come del resto accaduto anche per i Mondiali del 2022 in Qatar. L’Arabia Saudita sarà il primo paese ad organizzare da solo la Coppa del Mondo a 48 squadre, con 104 partite in programma.
MONDIALI 2034 IN ARABIA SAUDITA: IL DILEMMA DELLA DATA
La famiglia reale saudita è intenzionata a spendere decine di miliardi di dollari in progetti relativi ai Mondiali, il tutto nell’ottica del progetto ‘Vision 2030’, che ha come obiettivo quello di modernizzare la società e l’economia saudita. E per quanto riguarda i temi prettamente sportivi, da capire ancora quando verrà organizzata la manifestazione: a causa delle alte temperature, è escluso si possa giocare d’estate. Complicato però anche si possa giocare nello slot novembre-dicembre come in Qatar, questo a causa del Ramadan e della contemporaneità con i Giochi asiatici multisport di Riyadh. Si potrebbe allora giocare a gennaio 2034, ma il rischio è quello di una concomitanza con le Olimpiadi invernali di Salt Lake City che si giocheranno a partire dal 2 febbraio.
MONDIALI 2034 IN ARABIA SAUDITA: LA PROTESTA DELLE ASSOCIAZIONI PER I DIRITTI UMANI
Amnesty International e altre venti organizzazioni che si impegnano per i diritti umani hanno pubblicato una dichiarazione congiunta per condannare l’assegnazione della Fifa dei Mondiali 2034 in Arabia Saudita, definendola “pericolosa”. Tra i firmatari ci sono organizzazioni per i diritti umani della diaspora saudita, gruppi di lavoratori migranti da Nepal e Kenya, sindacati internazionali, rappresentanti dei tifosi e organizzazioni globali per i diritti umani.
Il responsabile die Diritti del lavoro e sport di Amnesty International, Steve Cockburn, ha dichiarato: “La decisione sconsiderata della Fifa di assegnare i mondiali 2034 all’Arabia Saudita, senza garantire adeguate protezioni per i diritti umani, metterà molte vite a rischio. In base a evidenti prove, la Fifa sa che molti lavoratori verranno sfruttati e che alcuni di loro perderanno la vita se non verranno introdotte importanti riforme in Arabia Saudita. Tuttavia, la Federazione ha scelto di andare avanti lo stesso, rischiando di assumersi una pesante responsabilità per le violazioni dei diritti umani che ne deriveranno. In ogni fase del processo di candidatura, l’impegno della Fifa nei confronti del rispetto dei diritti umani si è rivelato una farsa. Allo stesso tempo, il continuo rifiuto di risarcire i lavoratori migranti sfruttati in Qatar non lascia alcuna fiducia che siano stati appresi insegnamenti dal passato. La Fifa deve urgentemente cambiare rotta e garantire che i mondiali in Arabia Saudita siano accompagnati da riforme importanti, oppure rischia di andare incontro a dieci anni di sfruttamento, discriminazione e repressione, legati al suo evento sportivo più importante. Un processo di selezione difettoso, da parte della Fifa, è emerso anche nell’assegnazione dei mondiali 2030, con significativi problemi legati ai diritti umani lasciati irrisolti. Dall’eccessiva militarizzazione alla discriminazione legalizzata, passando per gli sgomberi forzati e le violazioni dei diritti dei lavoratori, c’è ancora molto da fare per garantire che il torneo del 2030 sia accessibile e rispettoso dei diritti di tutte le persone”.