“Per evitare equivoci vorrei che insieme al contratto il calciatore si impegnasse a firmare una carta dei valori con 4 cose chiare: non ci si dopa, non si scommette, non si prendono soldi in nero e non si guardano partite sulle piattaforme illegali. Risolveremo il problema? No ma toglieremo gli alibi a tutti”. Lo ha detto il ministro dello sport, Andrea Abodi, all’Adnkronos durante un evento: “Comunque vada il caso scommesse lo considero un alto tradimento dei sentimenti, perché il calcio vive di passioni e sentimenti, oltre che di credibilità, perché i ragazzi sanno che non devono scommettere mai sul calcio. Fuori dalla Nazionale? Dipende dalla gravità dell’infrazione. Fino ad oggi sappiamo quello che è trapelato, non sempre quello che trapela, soprattutto da fonti non ufficiali, viene poi confermato. Il procuratore Chiné si è espresso al momento su un solo caso”.
E ancora: “Ci sono le scommesse lecite che vanno tutelate essendo un settore economico rilevante anche per le casse dello Stato. Le scommesse illecite invece alimentano l’economia criminale. Al momento sta emergendo un dato che questi ragazzi sono caduti nella trappola della ludopatia e sembra che non abbiano scommesso contro le proprie squadre, questo non li assolve ma consente di inquadrare le valutazioni che il procuratore Chiné sta facendo, arrivando ad un patteggiamento nel quale parte della pena può essere commutata in servizi socialmente utili. Un giudizio finale si potrà dare quando avremo più chiaro il quadro. Ho il dovere di essere cauto”.