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La Uefa ha negato il Settlement Agreement al Milan. Dopo aver incassato il ‘no’ al voluntary, secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, il club rossonero sarebbe stato rinviato a giudizio: a metà giugno la decisione che prevede un ampio ventaglio di sanzioni applicabili compresa l’esclusione dall’Europa League, la più estrema. I motivi del rifiuto riguardano ancora l‘incertezza sul rifinanziamento, la figura di mister Li (azionista di riferimento) e le incertezze sui ricavi futuri con il piano basate su entrate che al momento non trovano riscontri. Oltre 100 milioni il deficit del Milan nel triennio, il club rossonero potrebbe rischiare dunque limitazioni della rosa, multe fino appunto all’esclusione dall’Europa. Non è stata ancora fissata una data ma non dovrebbe andare oltre giugno poiché, in caso di squalifica, il destino del Milan riguarderebbe anche Atalanta (ammessa direttamente ai gruppi) e Fiorentina (attesa ai tre preliminari).
Ecco il comunicato della Uefa: “La camera di investigazione dell’Organo di Controllo Finanziario per Club UEFA (CFCB) ha deciso di rinviare l’AC Milan alla camera giudicante del CFCB per la violazione delle norme del fair play finanziario, in particolare per la violazione della regola del pareggio di bilancio (break-even rule). Dopo un attento esame di tutta la documentazione e delle spiegazioni fornite dalla società, la camera di investigazione ritiene che le circostanze del caso non consentano la conclusione di un settlement agreement. Nello specifico, la camera di investigazione è del parere che permangano ancora incertezze sul rifinanziamento del prestito e sul rimborso delle obbligazioni da effettuare entro ottobre 2018. La camera giudicante prenderà una decisione in merito a tempo debito. Durante il mese di giugno, la camera di investigazione comunicherà eventuali altre decisioni in merito al monitoraggio delle società sotto indagine o che hanno concluso un settlement agreement”.