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Il Tribunale dell’Unione europea ha respinto un ricorso presentato dal Milan nel 2020 a proposito del marchio che rappresenta lo stemma del club rossonero, il quale non può essere oggetto di registrazione a livello internazionale in quanto marchio già in uso Germania, registrato per prodotti di cancelleria.
La società tedesca InterES Handels- und Dienstleistungs Gesellschaft mbH & Co KG ritiene che l’elevata somiglianza fonetica e la somiglianza visiva di tale segno con il marchio “MILAN” comporta un rischio di confusione da parte dei consumatori che impedisce la loro protezione simultanea all’interno dell’Unione europea.
A inizio 2017 la società AC Milan ha presentato all’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) una domanda di registrazione internazionale che designa l’Unione europea ai sensi del regolamento sul marchio dell’Unione europea per il seguente segno figurativo e che riguarda, tra l’altro, articoli di cancelleria e per ufficio. Ma ad aprile di quell’anno la società tedesca ha presentato un’opposizione contro la registrazione richiesta sulla base del marchio denominativo tedesco Milan, depositato nel 1984 e registrato nel 1988, che designa, tra l’altro e nella sostanza, prodotti identici e simili a quelli oggetto della suddetta domanda dell’AC Milan.
La società tedesca ritiene infatti che, a causa della somiglianza del marchio rossonero con il suo, la registrazione del primo sarebbe idonea a provocare un rischio di confusione da parte del pubblico tedesco. Con decisione del 14 febbraio 2020, l’EUIPO ha accolto l’opposizione in toto.
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