Stefano Pioli al posto di Marco Giampaolo. È la decisione presa dal Milan dopo le prime, deludenti, 7 giornate di Serie A, in cui il gioco e i risultati desiderati dal club non sono arrivati. Cambiare allenatore all’inizio della sosta per le nazionali può rappresentare, secondo la società, il modo migliore per svoltare una stagione iniziata troppo male da tutti i punti di vista. E poco importa se il nuovo tecnico ha un passato alla guida dell’Inter e i tifosi non sono d’accordo con la scelta.
Per una analisi di quello che potrebbe essere il nuovo Milan e uno sguardo al passato dell’ex allenatore, tra le altre, di Bologna, Lazio, Fiorentina e appunto Inter, abbiamo contattato Francesca Turco, giornalista sportiva e storica voce radiofonica biancoceleste.
L’ESONERO DI GIAMPAOLO – “Innanzitutto personalmente non sono d’accordo con l’esonero di Giampaolo dopo appena 7 partite. In generale condivido una scelta di questo tipo solo quando l’allenatore perde totalmente il timone della squadra, e questo non mi sembra il caso, così come penso che i giocatori del Genoa siano ancora dalla parte di Andreazzoli (altro tecnico a rischio esonero, ndr). Anche perché nel momento in cui ingaggi Giampaolo, sai di aver scelto un allenatore che ha bisogno di tempo”.
LE STAGIONI NELLA CAPITALE – Alla Lazio Pioli arrivò in un periodo molto complicato: “Sono una grande estimatrice di Pioli, mi piacciono gli allenatori che hanno idee propositive. Lui arrivò alla Lazio trovando una situazione ambientale pessima, e uno dei suoi meriti più grandi fu proprio quello di ricompattare l’ambiente. C’era una pesante frattura tra i tifosi e la società: Pioli riuscì a trascinarsi dietro la tifoseria riportando entusiasmo. È molto, molto bravo in questo. È un allenatore che ricompatta l’ambiente, che dà un gioco alla squadra, che porta la gente allo stadio. È l’ultimo che ha condotto la Lazio ai preliminari di Champions League. Dove nacquero i suoi problemi in biancoceleste? Quando la società decise di dare la fascia da capitano a Biglia (anziché a Candreva, ndr) per convincere l’argentino a rinnovare. Tra l’altro quella Lazio perse ai preliminari contro il Bayer Leverkusen presentandosi alla gara di ritorno in Germania con una formazione più che rimaneggiata, senza neanche un centravanti di ruolo. E la partita che causò l’esonero di Pioli fu il derby perso con Patric, Bisevac, Hoedt e Braafheid titolari, quattro difensori arrivati a parametro zero. Ciononostante, dopo l’addio non disse una parola contro la società”.
IL CONSENSO DI FIRENZE – Il lutto e l’attacco della società. Neanche a Firenze fu semplice: “Se pensiamo alla sua avventura alla guida della Fiorentina, Pioli dovette gestire una situazione allucinante a livello emotivo, la morte di capitan Astori. Ci riuscì. Prima della fine della stagione Della Valle lo attaccò nonostante dalla sua parte ci fossero giocatori, tifosi e città. Fu un comportamento sbagliatissimo, culminato nel comunicato ufficiale del club che fece tanto discutere e spinse l’allenatore a dimettersi. C’erano ancora 7 incontri di Serie A e soprattutto la semifinale di Coppa Italia da disputare, ma per lui la dignità e il rispetto vengono prima”.
FUTURO ROSSONERO – In chiusura, il Milan che verrà: “Pioli è un uomo e un allenatore intelligente, si adatterà alla rosa che avrà a disposizione e si farà seguire dalla squadra. Ritrova un Biglia con qualche anno in più e una condizione fisica tutt’altro che perfetta, ma penso che l’argentino sarà il perno del suo Milan. In attacco troverà il modo di far giocare Leao vicino a Piatek. Maldini e Boban si giocano tanto con la scelta di Pioli: sono due grandissimi ex calciatori che però da dirigenti rischiano di bruciare la credibilità che è stata data loro a scatola chiusa. I tifosi del Milan sono reduci da troppe delusioni, non hanno pazienza neanche con loro. I rossoneri si sono ‘liberati’ di una figura pressante, Leonardo, ora non possono ripetere lo stesso errore intromettendosi nelle decisioni di Pioli. I tifosi contrariati e l’hashtag #PioliOut? La sua esperienza al Milan parte in salita, lui sa di dover scalare una montagna, ma è uno in grado di recuperare una situazione così. Ha le capacità per farlo”.