Calcio

Il Milan e Fonseca respirano, poker al Venezia in attesa di Liverpool e Inter

Paulo Fonseca Milan
Paulo Fonseca - Foto Fabrizio Carabelli / IPA Sport / IPA

Il Milan torna a vincere nella Serie A dopo cinque match senza i tre punti tra la fine della scorsa stagione e l’inizio del nuovo campionato. Un avvio che ha posto subito sul banco degli imputati Paulo Fonseca, costretto a non steccare il match più abbordabile di una settimana infuocata, che proseguirà con l’esordio in Champions col Liverpool e terminerà col derby contro l’Inter. ‘Basta scuse, ultima chiamata’ è lo striscione che accoglie il pullman del Diavolo, ma la Curva Sud non fa mancare il supporto alla squadra fuori e dentro San Siro. Nell’undici schierato dal tecnico rossonero balza all’occhio l’avanzamento di Reijnders sulla trequarti e lo spostamento di Loftus-Cheek sulla mediana, al fianco di Fofana, mentre in difesa dal 1′ ci sono Emerson Royal (Calabria non convocato) e Gabbia a far coppia con Pavlovic.

Basta un paio di giri del cronometro per regalare a Fonseca e al suo Milan una importante boccata d’ossigeno. Superate le polemiche sul ‘cooling break’ contro la Lazio, Theo Hernandez e Leao tornano in campo da capitano e vice-capitano combinando sulla loro fascia sinistra. Certo, Joronen ci mette del suo ma evidentemente al francese il Venezia porta bene (quarta rete in tre partite, sua vittima preferita, a un solo gol dai 29 di Maldini per diventare il difensore più prolifico della storia del Diavolo). La squadra allenata da Di Francesco prova a riprenderla subito, dimostrando che nella metà campo rossonera c’è ancora qualcosa da registrare: in poco più di dieci minuti arrivano le conclusioni di Pohjanpalo, Oristanio e Nicolussi Caviglia, poi i padroni di casa chiudono i conti calando il poker con la deviazione vincente di Fofana e i due rigori trasformati da Pulisic e Abraham, al primo centro nella sua nuova casa. Positiva, nel complesso, la prova del centravanti inglese, tra i più applauditi per la sua prestazione generosa, che ha propiziato anche il primo due penalty concessi.

Il secondo tempo ha quindi ben poco da raccontare se non quello di rappresentare una sorta di test sull’applicazione della fase difensiva del Milan, visto il preoccupante trend di due reti a partita incassate nelle prime tre uscite. Al 64′ Fonseca inserisce anche Morata al fianco di Abraham, concedendo riposo a Leao (bell’abbraccio col mister) e a Reijnders (dentro Okafor). L’esperimento, però, dura una decina di minuti, quando uno stremato Tammy lascia il posto a Musah, dopo la revisione al Var dell’arbitro Di Marco che fa passare il Venezia dal gol della bandiera di Zampano al rosso per Nicolussi Caviglia per il fallo su Loftus-Cheek a inizio azione. Il primo clean sheet di Maignan può essere dunque protetto senza ulteriori sussulti. In attesa di Liverpool e Inter, che forniranno ben altre indicazioni sullo stato attuale del Milan, i rossoneri possono comunque ritrovare il sorriso. Il Venezia, invece, esce a testa bassa e incassa i fischi del settore ospiti.

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