Ac Milan a Robin Li, nulla di ufficiale. Nel primo pomeriggio del 15 luglio la CCTV 2, televisione di stato cinese, avrebbe comunicato la cessione definitiva del Milan all’azienda Baidu del magnate Robin Li. La realtà è, però, sostanzialmente diversa: la CCTV 2 non ha ufficializzato l’accordo tra Fininvest e Robin Li, parlando però di progressi significativi nella trattativa.
Questa la trascrizione, tradotta in italiano, del servizio televisivo della CCTV andato in onda all’interno di un programma di approfondimento economico e finanziario: “Gli investimenti cinesi nelle società sportive straniere sono in crescita costante. Al momento, le trattative tra il team/gruppo presieduto da Robin Li (in cinese Li YanHong), co-fondatore e presidente di Baidu, e la società AC Milan hanno fatto molti progressi, il valore dell’acquisto è stimato intorno ai 437 milioni di dollari americani”.
Sul DongFang (conosciuto in occidente per la sua versione in inglese Eastday.com), giornale piuttosto autorevole, il titolo recita “Milan a Baidu”, ma all’interno dell’articolo si parla di offerta da 437 milioni di dollari e di “trattativa in fase di finalizzazione”. Nessuna certezza, nessuna ufficialità da parte dei mezzi di informazione asiatici. Gli articoli cinesi utilizzano frasi possibiliste e speranzose rispetto alla cessione del Milan, ma ancora del tutto ipotetiche.
La cessione non è stata quindi ufficializzata da alcun media cinese, anche se il fatto che la televisione di stato ne inizi a parlare con insistenza sembra essere un chiaro segnale di un affare in dirittura d’arrivo. Alcuni media italiani hanno riportato la notizia secondo cui la CCTV 2 avrebbe dato l’affare per chiuso. Fininvest, tramite ANSA, ha comunque dovuto definire tali notizie “indiscrezioni infondate”, sottolineando però il prosieguo della trattativa.
In conclusione, che l’Ac Milan verrà presto venduto vi sono ormai pochi dubbi, anche se i tifosi rossoneri, dopo le recenti “scottature” (vedi Mr. Bee ma non solo), sono molto prudenti (ma poco pazienti).
La notizia della chiusura dell’affare è però priva di fondamento e, come analizzato dalla trascrizione, mai comunicata come realmente “avvenuta” dalla CCTV 2. Allo stesso tempo va sottolineata la scelta del canale televisivo di stato cinese, che si è esposto in maniera significativa dando un segnale di trattativa molto ben avviata.
(Articolo in collaborazione con Flavia Cruciani)