[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
Chissà come deve sentirsi Sergio Aguero che in estate ha lasciato il suo Manchester City per raggiungere l’amico di sempre, Leo Messi e coronare il sogno di giocare nello stesso club della pulce. Per una bandiera che lascia, c’è la bandiera per eccellenza del calcio spagnolo che dice addio al Barcellona. Leo Messi si prende la scena e lascia il Barcellona dopo un mese da svincolato. Ad annunciarlo lo stesso Barcellona con un comunicato breve, che addossa le colpe al regolamento della Liga (citato per ben due volte). “Sebbene sia stato raggiunto un accordo tra FC Barcelona e Leo Messi e con la chiara intenzione di entrambe le parti di firmare oggi un nuovo contratto, non sarà possibile formalizzare il tutto a causa di ostacoli economici e strutturali (regolamento del campionato spagnolo)“, recita la nota. E si precisa: “Entrambe le parti sono profondamente dispiaciute che alla fine i desideri sia del giocatore che del club non possano essere esauditi”. Non quindi una decisione del fuoriclasse argentino, a cui il club blaugrana augura “il meglio nella sua vita personale e professionale“. Non il saluto che ci si aspettava, al termine di un’era. Un’era da 683 gol in 810 presenze. Ma dietro quel comunicato c’è molto di più, una battaglia politica che affonda ormai da tempo le radici sul progetto poi naufragato della Superlega.
Nel giro di dieci minuti il Barcellona ha attaccato la Liga (in questo caso per la norma sul limite salariale del club) e il Real Madrid ha fatto lo stesso, prendendo come riferimento l’accordo raggiunto tra LaLiga e il fondo CVC. Uno scontro frontale che ora si sposta anche sul terreno mediatico, per via dell’addio al Barcellona del più mediatico dei calciatori. Dopo diciassette stagioni e trentacinque trofei in blaugrana, Messi lascia. E lo fa proprio nell’estate che aveva cancellato il suo tabù più grande: la bacheca vuota con l’Argentina e rispolverata con una Copa America che aveva riportato il sorriso sul volto del fuoriclasse più grande degli ultimi anni. Lascia il calciatore con più gol in un singolo anno solare (91 nel 2012), il recordman di presenze col Barcellona, il più prolifico in tutte le competizioni ufficiali, il più vincente, il calciatore ad aver vinto più partite in Liga e il più volte capocannoniere in Spagna (8). Sono solo alcuni dei record che Messi ha scritto col Barcellona. E la storia finisce qui. In attesa di altri capitoli. Psg (e Mbappé al Real Madrid) o il ritorno da Guardiola al Manchester City? Ore bollenti. Anche per la guerra di potere che sta scuotendo la Liga.
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]