
La decisione del Giudice sportivo dopo la battaglia in Coppa, con tanto di intervento della polizia. Tra il tecnico e il club c’è aria di divorzio
Maxi squalifica, ma non così maxi. Poteva andargli decisamente peggio, era stata ipotizzata addirittura una sospensione di ben dieci giornate. In sostanza che la sua stagione fosse finita qui.
Invece Mourinho l’ha sfangata. I suoi antipatizzanti aggiungerebbero, anche stavolta. La strizzata di naso a Okan Buruk, al termine del derby di Coppa tra Fenerbahce e Galatasaray perso 1-2 dalla squadra dell’ex Special One, ha fatto il giro del web. Macché, del mondo. Parafrasando l’Emilio Fede dei tempi migliori, o peggiori (dipende dai punti di vista), “che figura di m***a!”.
Un bruttissimo gesto quello del portoghese, ma il tarantolamento di Buruk non è stato meno vergognoso. Sembrava che l’ex Inter e Roma gli avesse tirato un cazzotto.

Una sceneggiata degna di Mario Merola, a chiusura di uno scontro attesissimo che praticamente da sempre, a maggior ragione dopo l’arrivo di Mourinho a Istanbul, è molto più simile a una sfida a scazzottate di quelle che si vedono nei film western nostrani. Morti e feriti, direbbe qualcuno. In questa del 2 aprile 4 espulsioni, una rissa, la sospensione momentanea della partita e l’intervento in campo della polizia. What else?
Tre giornate a Mourinho, 15 complessive per il Fenerbahce
Si può dire che Mourinho abbia messo la ‘ciliegina’ su una torta che è una vera e propria schifezza. Sia chiaro, non è giustificabile ciò che ha fatto, e deve ringraziare la clemenza della corte, pardon del Giudice sportivo se la squalifica non è mini ma nemmeno maxi: rischiava seriamente uno stop di 10 turni, ma ne ha beccati soltanto 3.
Sono comunque 15 in tutto per il Fenerbahce se si contano i 4 inflitti al vice del tecnico di Setubal, ovvero Salvatore Foti, e al preparatore dei portieri Zufic; i 3 a Fred e il turno di squalifica comminato a Yandas.

Possibile divorzio a giugno
Mourinho ha un altro anno di contratto da circa 10 milioni netti, ma la sensazione è che le strade tra lui e il Fenerbahce – potenzialmente ancora in lotta per il titolo: è a -6 dal Galatasaray ma con una gara in meno – possano dividersi già a giugno.
Il 62enne è un candidato alla panchina del Brasile, anche se la prima scelta della Federazione rimane Carlo Ancelotti, legato al Real fino al 2026. Nelle prossime settimane le cose saranno sicuramente più chiare.