A poco più di un giorno dalla scadenza per portare a termine l’operazione Inter e Psg hanno chiuso la telenovela legata a Mauro Icardi. C’è la cessione, a prezzi diversi da quelli già fissati la scorsa estate per il riscatto dopo il prestito, perché diverse sono le condizioni attuali di un mercato in cui i prezzi per forza di cose vanno rivalutati in relazione all’emergenza coronavirus. 70 milioni diventano 50 più 8 di bonus, lo sconto nerazzurro è sostanziale, ma è facilmente spiegabile col fatto che la Ligue 1 è ferma e non riprenderà, dunque andava rivalutato il prezzo del cartellino al ribasso, visto che il Psg patirà una certa crisi economica.
LE CIFRE – L’Inter aveva bisogno di monetizzare e ha dovuto accettare di perdere oltre dieci milioni: l’argentino era ormai fuori dal progetto di Conte e una fumata nera per il riscatto con i parigini sarebbe stata un bel problema per le casse nerazzurre. 50 milioni di parte fissa più 8 di bonus peraltro facilmente raggiungibili, è così che il bomber classe 1993 vestirà la maglia dei francesi anche nelle prossime stagioni, sperando che possa togliersi maggiori soddisfazioni. In ogni caso, Icardi ha vinto lo scudetto, seppur con un terzo di stagione da giocare, e ha segnato 20 gol in trentuno partite prendendosi dopo un inizio in sordina il posto da titolare.
CLAUSOLA ANTI-JUVE – L’Inter viene incontro al Psg, ma c’è anche un “assist” da parte dei parigini, che hanno accettato di inserire una clausola speciale che rende la cifra della cessione ancor più digeribile per i tifosi nerazzurri: in caso di futura cessione di Icardi in Italia, nelle casse interiste entrerebbero ulteriori quindici milioni. Una sorta di scudo per Marotta, che così spera di evitare che il figliol prodigo possa tornare in Serie A, magari con la maglia della Juventus. Insomma, poteva andare meglio, ma anche molto peggio: a volte, i compromessi sono alla base di un’ottima operazione di mercato.