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Matteo Marani, presidente della Lega Pro e del Museo del calcio di Coverciano, ha preso la parola in occasione di un’iniziativa che si svolge proprio a Coverciano in ricordo della tragedia dell’Heysel: “Quanto accaduto il 29 maggio 1985 a Bruxelles lascia un ricordo indelebile e purtroppo un vuoto incolmabile, ovviamente mai ricoperto da chi ha perso delle persone in quella che tragedia. Fu un dramma che andò oltre il calcio ma colpì tutto il paese“. Marani ha quindi proseguito: “Per questa ragione, come Museo del calcio, ogni anno cerchiamo di dedicare uno spazio ed un momento al ricordo di quella tragedia come è giusto e doveroso che sia. Personalmente ho l’età per ricordarmela bene, le immagini che arrivavano allora erano terribili“.
“Purtroppo gli stadi sono spesso teatro di tante manifestazioni di violenza, antisemitismo e razzismo. Io penso che l’unico modo per contrastare tutto ciò, oltre ai provvedimenti in termini di ordine pubblico, sia una cultura, ovvero spiegare a chi fa un ululato cosa sta facendo in quel momento perché ho paura che a volte non abbiano neanche cognizione di cosa stiano facendo – ha spiegato il presidente della Lega Pro, per poi concludere dicendo – A mio avviso i piccoli segnali sono sempre importanti. Noi quest’anno, ad esempio, siamo stati a Cutro nei giorni terribili di quella tragedia e siamo andati come testimonianza anche per ricordare che la Lega Pro e il calcio in generale non sono fuori dalla società . Al contrario, vi è dentro e pertanto ha delle responsabilità “.
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