Il famoso critico d’arte Vittorio Sgarbi ha deciso di dedicare al tema del bene e del male la sua lezione per il Salone del Libro di Torino, durante la quale ha parlato anche di Diego Armando Maradona, sottolineando come in questo caso l’opera vinca. Il bene assoluto non esiste, esiste un bene prevalente o dominante. I dati negativi della vita di Maradona appaiono autodistruttivi. Lo stesso Sgarbi ha voluto spiegare il suo pensiero: ”Il male entra dentro la sfera del bene e ne fa parte. Questo è quello che possiamo dire pensando all’esperienza di Maradona. Sbaglia chi dice è stato camorrista, amico dei delinquenti, e che ha maltrattato le donne. Tutto vero, ma è tutto finito, non c’è più”.
”Caravaggio uccise Ranuccio Tomassoni. Morto Caravaggio e lo stesso Tomassoni, la partita è chiusa. Ed è una partita chiusa male come è stata chiusa male quella dei reati e degli errori di Maradona. La gloria rimane, le opere di Caravaggio rimangono così come la forza di Maradona rimane nel cuore di quelli che lui ha reso orgogliosi di essere napoletani e di vivere nello sport la sublimazione di una condizione di vita difficile. Sono certamente contrapposte ma non sono separabili: convivono nello stesso uomo, nello stesso artista e nello stesso calciatore”, ha concluso il critico.