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 “Orgoglioso e onorato”. A distanza di 36 anni l’ex arbitro Ali Bin Nasser, direttore di gara nei quarti di finale di Messico ’86 tra Argentina e Inghilterra, nonostante l’errore commesso sul primo gol di Diego Armando Maradona, si sente così. Il fischietto tunisino, oggi 76 anni, ha spiegato alla Bbc che non aveva potuto far altro che convalidare la rete, dopo aver visto il suo guardalinee, il bulgaro Bogdan Dochev (“che era meglio piazzato di me”), correre verso la linea di centrocampo dopo l’ingesso del pallone nella porta inglese. “Dalla mia posizione era impossibile vedere il fallo di mano di Maradona. Le indicazioni della Fifa erano chiare: l’arbitro si doveva fidare anche dei suoi collaboratori”, le parole di Bin Nasser, che nel 2015 ha ricevuto l’inaspettata visita di Maradona a casa. “Gli ho detto che quel mondiale non lo aveva vinto l’Argentina, ma Maradona. In dono mi ha portato la sua maglia autografata”, ha ricordato l’ex arbitro, testimone oculare, a distanza di solo qualche metro, del “gol del secolo”, la seconda rete di Maradona nella sfida con gli inglesi. “Quando è entrato in area ero sicuro che i difensori lo avrebbero steso. Ero pronto a fischiare il rigore. Con mia grande sorpresa, ha dribblato anche il portiere per poi segnare. Sono orgoglioso e onorato, come persona e come arbitro, di aver avuto un ruolo in quell’evento storico”, ha concluso l’ex arbitro tunisino.
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