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Buenos Aires si prepara alla manifestazione “10M”, organizzata da migliaia di appassionati per chiedere chiarezza sulla morte di Diego Armando Maradona. Gli organizzatori hanno deciso di indire questa manifestazione il 10 marzo proprio in onore del Pibe de Oro, dato che l’acronimo “10M” sta proprio a significare l’iniziale del cognome e il numero che l’ha accompagnato nei punti più alti della sua carriera. Inoltre, anche le figlie e l’ex moglie parteciperanno all’iniziativa. Sulla pagine web tramite cui è stata organizzata la manifestazione, si legge: “La condanna sarà sociale, giustizia per Diego. Diego non è morto, l’hanno ucciso. Castigo per i colpevoli”.
Nel frattempo, infatti, le indagini per l’ipotesi di omicidio colposo non sono ancora giunte ad una conclusione, e anzi crescono sempre di più i sospetti attorno alla figura del neurochirurgo Leopoldo Luque. Nelle scorse ore, infatti, Infobae ha diffuso i contenuti di un’intercettazione, da cui emergono sospetti di possibili raggiri di natura economica che Luque avrebbe perpetrato ai danni di Maradona insieme alla sua contabile Vanesa Morla. A proposito di tale intercettazione, una fonte anonima ha commentato a Olè: “È chiaro che siamo in presenza di un accordo sotto banco, di una mazzetta concertata tra due professionisti alle dipendenze di Maradona. Non escludiamo che si sia ripetuto anche con altri soggetti a libro paga. Ma le prove più schiaccianti sono quelle che riguardano il compenso di Luque”. Oltre al neurochirurgo, che rimane il soggetto più incriminato, ci sono altri sette indagati.
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