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Fernando Signorini, storico preparatore atletico di Diego Armando Maradona, ha rilasciato una lunga intervista a La Repubblica in cui ha svelato alcuni retroscena circa il suo rapporto con il Pibe de Oro. “Una delle più grandi bugie che hanno detto su Diego è che non si allenava” precisa subito Signorini, “ma che sciocchezza. Secondo lei, uno così poteva permettersi il lusso di non allenarsi? Maradona era un animale, aveva un fisico eccezionale: altrimenti non avrebbe preso tutti i calci che ha preso, rialzandosi sempre prima del fischio di un arbitro. Si allenava quando gli altri finivano e perfino di notte, nel garage di casa a Posillipo. Se si metteva in testa di fare una cosa, la faceva“.
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“Tutti sapevano a Napoli della droga: presidente, allenatore. Nessuno ha fatto niente, contava solo che andasse in campo. E in campo Maradona era un uomo felice” ha aggiunto l’ex preparatore, “lì in mezzo era Ulisse circondato dai nemici, correva in campo e inventava le giocate, attaccava con l’astuzia dell’eroe greco, sorprendeva l’avversario nel suo punto debole“. “E fuori dal suo mondo, rimaneva un uomo forse fragile, ma mai comune. Antipatico al potere, questo sì: perché combatteva le ingiustizie, non riusciva a tenersele dentro. E non sopportava di veder soffrire la gente” ha proseguito l’ex preparatore, che in conclusione ha detto: “Le racconto un episodio: a Fuorigrotta, un vecchietta lo salutava sempre da un balconcino malandato. Diego un giorno si fermò per abbracciarla, a quella povera donna stava per venire un infarto… Da allora, ogni volta che passavamo di là per andare a Soccavo, ci fermavamo sotto quel balconcino, lui lasciava una maglietta, o un po’ di soldi“.
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