Costa caro a Roberto Mancini, allenatore dell’Inter, il derby. Dopo il danno, la beffa: oltre al risultato maturato sul campo, un sonoro 3-0 con cui il Milan ha schiantato l’Inter, il giudice sportivo ha squalificato per una giornata il tecnico nerazzurro. L’espulsione rimediata per proteste lo costringerà a vedere il match dalla tribuna. Mancini non si presenterà nemmeno in sala stampa per la consueta conferenza pre gara, al suo posto il ds Piero Ausilio.
Un periodo complicato quello vissuto dall’allenatore interista: due settimane fa la lite con Sarri per gli insulti ricevuti dal tecnico partenopeo, poi la multa comminata per il gestaccio del dito medio rivolto ai tifosi che è costata 5mila euro e adesso anche l’intervento dell’Unione stampa sportiva italiana che ha chiesto un confronto con Renzo Ulivieri, presidente dell’associazione allenatori. Non è andato giù, infatti, l’atteggiamento tenuto con la giornalista di Mediaset Mikaela Calcagno alla quale Mancini si è rivolto dicendo: “Le mie critiche a Icardi lo hanno condizionato sul rigore? Questa è una stronzata, dai. E sì, ho fatto il dito media a otto, nove tifosi che mi hanno insultato. Quando faccio una cosa lo dico. Quei tifosi non dovevano essere lì perchè dovevano esserci degli steward. Contenta? Allora, se devi fare polemica facciamola. Ho detto che l’ho fatto. Fine del discorso. Queste sono cavolate”. Il periodo non è dei migliori per il tecnico jesino, particolarmente infastidito e sempre al centro delle polemiche. Già a ottobre se l’era presa con i giornalisti dichiarando: “A volte qualcuno di voi parla e non sa neanche di cosa sta parlando. In italia volete fare tutti gli allenatori”. Poi erano stati gli arbitri a finire nel mirino di Mancini, subito prima della presunta lite con Jovetic. Serve invertire la rotta: in campo, ma soprattutto fuori.