Calcio

Lutto nel mondo del calcio: a 76 anni è morto Sven Goran Eriksson

Sven Goran Eriksson
Sven Goran Eriksson - Foto Marco Iacobucci/IPA

Lutto nel mondo del calcio: a 76 anni si è spento Sven Goran Eriksson. Lo svedese è stato il primo commissario tecnico non britannico della nazionale inglese, ha portato i ‘Tre Leoni’ ai quarti di finale in tre tornei importanti durante il suo periodo di cinque anni alla guida, tra il 2001 e il 2006. Lo svedese ha allenato 12 club, tra cui Manchester City, Leicester, Roma, Sampdoria e Lazio, vincendo 18 trofei. A gennaio Eriksson aveva dichiarato di avere al massimo un anno di vita dopo la diagnosi di cancro al pancreas.

A comunicarlo è stato la famiglia tramite una nota ufficiale. “Sven Goran Eriksson è morto – si legge nella nota diffusa dai suoi cari – Dopo una lunga malattia, si è spento stamattina a casa, circondato dalla famiglia. Con lui la figlia Lina, il figlio Johan con la moglie Amana e la nipote Sky, il padre Sven, la compagna Yanisette col figlio Alcides, il fratello Lars-Erik con la moglie Junmong. La famiglia chiede che venga rispettato il desiderio di vivere privatamente il suo lutto e di non essere contattata”. Eriksson era affetto da cancro al pancreas, e dopo aver rivelato che gli restava solo un anno di vita aveva intrapreso una sorta di tour d’addio negli stadi che più lo avevano amato, compreso il Marassi di Genova dove era stato accolgo tra lacrime e applausi lo scorso maggio. Nel 2001, lo svedese era diventato il primo allenatore straniero della nazionale di calcio inglese, allenando la cosiddetta “generazione d’oro”, tra cui David Beckham, Steven Gerrard, Wayne Rooney e Frank Lampard. Nel corso della sua carriera ha allenato una serie di club europei di alto profilo, tra cui Benfica, Roma, Fiorentina, Sampdoria e Lazio, dove vinse lo storico scudetto del 2000.

Prossimamente su Amazon Prime Video uscirà un documentario sulla vita di Sven Goran Eriksson nel quale lo svedese ha lasciato un messaggio d’addio: Ho avuto una bella vita. Penso che tutti abbiamo paura del giorno della nostra morte, ma anche questa riguarda la vita. Spero che alla fine la gente dirà ‘era un brav’uomo’“. Eriksson ha poi aggiunto: “Spero che mi ricorderete come un ragazzo positivo che cercava di fare tutto il possibile. Non dispiacetevi, sorridete. Grazie di tutto, è stato fantastico. Prendetevi cura di voi stessi e della vostra vita. E vivetela“.

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