Lucas Torreira, ha rilasciato un’intervista a Cronache di Spogliatoio, in cui ha raccontato dettagli della sua vita privata, e momenti difficili che ha affrontato dopo la morte di sua madre. “Mia madre è scomparsa lo scorso marzo, dopo aver combattuto contro il Covid in terapia intensiva. Avevo solo 25 anni. Ero in Spagna, a Madrid, e sono subito tornato in Uruguay. Era un incubo: non volevo più tornare in Europa. Volevo mollare tutto, compreso il calcio, e tornare a Fray Bentos“. Torreira poi ha continuato: “Mia madre era tutto per me, per i miei fratelli e per mio padre. Io vado avanti per loro, ma soprattutto per lei: era felice quando mi vedeva in campo. Lo ricordo bene. Per questo sono tornato sui miei passi: ‘Lucas, non puoi mollare’, mi ripetevano. Così mi sono fatto forza e sono tornato a Madrid. Avevo paura di stare da solo, e per le prime settimane uno dei miei fratelli è venuto con me. Ho avuto la forza di continuare: volevo smettere, volevo stare con mio padre che dopo 40 anni aveva perso la propria compagna. Volevo tenere la famiglia unita, la stessa famiglia che mi ha aiutato ad alzarmi dal letto“. Il centrocampista uruguaiano ha confessato che l’aiuto più grande è arrivato da suo fratello: “Mi scuoteva, io piangevo. Era la mia forza. ‘In Uruguay hai la famiglia e il sostegno di una città, ma la tua vita è qui. La tua testa deve essere in Europa’. Ogni volta che vado a letto ho le lacrime, e ancora oggi mi capita di non riuscire ad alzarmi“.