Joel Esciua, presidente del Livorno, è stato accolto in città da due bombe carta fatte esplodere di notte sotto l’hotel dove alloggia. Inoltre, fuori dalla struttura è stato esposto uno striscione con l’eloquente scritta “Esciua via da Livorno“. “Mai un silenzio fu più chiacchierato, questo potrebbe essere il titolo che meglio racconta le mie ultime settimane a Livorno. Sono stati giorni difficili i miei, nei quali ho fatto decantare la delusione per un campionato finito in maniera diversa rispetto agli auspici e nei quali ho riflettuto molto sui miei errori che, per esser sincero, non sono stati pochi – commenta Esciua in una nota – Certo la domanda mi sorge spontanea: sono stati tanto gravi i miei errori da meritare due bombe carta sotto l’hotel dove alloggio? E mi chiedo ancora: possibile che nessuno si sia premurato di stigmatizzare gesti così gravi in una città da sempre non violenta come Livorno? Questa mancata presa di posizione è grave quanto l’atto in sé perché rischia di far passare un messaggio inquietante“.
La nota poi prosegue: “Ora però è tempo di reagire, far tesoro di quanto è accaduto e organizzarsi per affrontare il prossimo futuro con una migliore organizzazione, sia sportiva che extrasportiva, che ci consenta di rispettare i programmi, ovvero centrare la serie B entro i prossimi quattro anni. E posso garantire che un minuto dopo la gara di Grosseto ero già al lavoro per conseguire i miei obiettivi che non cambiano di una virgola“. Sulla possibilità che il Livorno passi ad una cordata che farebbe capo ad Andrea Locatelli, invece: “Un’opa ostile, un tentativo chiaro di creare una alternativa in Eccellenza prima di presentare un’offerta a ribasso e mettermi così dinanzi ad una alternativa: o vendi a quattro soldi oppure ti faremo concorrenza con una seconda squadra a Livorno. Condotte di questo genere assumono un profilo vessatorio cui, ovviamente, non intendo dare riscontro. A breve organizzerò un evento in cui presenterò i progetti di rilancio del club per tornare quanto prima nel calcio che conta“.