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I due gruppi di lavoro, coordinati dal Prof. Valter Di Salvo (Responsabile dell’Area Performance del Club Italia) e dal Prof. Alessandro Donati (Coordinatore metodologia dell’allenamento dell’Imss del Coni), sono partiti dall’identificazione del modello di prestazione specifico del calciatore analizzando non solo la letteratura esistente, ma anche studiando i movimenti dei calciatori della Nazionale Italiana. Per il Prof. Valter Di Salvo: “La resistenza del calciatore influenza fortemente la prestazione in gara. Così come nei precedenti mondiali di calcio, anche in Qatar 2022 si è realizzato un maggior numero di gol nel secondo tempo (+34%) rispetto al primo tempo, e particolarmente negli ultimi 15 minuti di gioco. Inoltre, è proprio negli ultimi 15 minuti della gara che si riscontra il maggior numero di infortuni proprio con il subentrare della fatica. Attraverso un buon livello di resistenza, un calciatore sarà in grado di mantenere un’alta prestazione per tutta la partita“.
“La resistenza di un calciatore, oltre ad essere il frutto di una adeguata efficienza cardiorespiratoria è, prima di ogni altro aspetto, strettamente connessa con l’efficienza muscolare – ha aggiunto Donati – Muscoli potenti ma agili, in grado di esprimere grandi capacità coordinative. C’è poi un altro aspetto fondamentale. Una corretta tecnica di corsa valorizza le capacità del calciatore mettendolo in condizione di partecipare di più ed in modo più articolato al gioco e previene gli infortuni“.
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