
FCSB - Foto Mihnea Tatu/DPPI / IPA Sport 2 / IPA
Oggi l’FCSB torna a disputare un ottavo di finale di Europa League affrontando l’Olympique Lione, cosa che non capitava dal 2012/13, quando la squadra era ancora sotto la denominazione di Steaua Bucarest. All’epoca affrontò il Chelsea, ma dopo la vittoria per 1-0 in casa fu fatale il 3-1 di Stamford Bridge; in precedenza i rumeni avevano superato ai calci di rigore l’Ajax al termine di una rimonta compiuta all0 stadio Ghencea: i campioni di Romania avevano infatti recuperato il 2-0 con cui erano usciti sconfitti in Olanda, passando il turno alla lotteria dei rigori grazie ad un Tatarusanu sugli scudi.
Steaua Bucarest abbiamo detto, un nome che evoca dolci ricordi ai tifosi rumeni, vittorie indimenticabili, ma anche conflitti legali, cambiamenti radicali e una separazione controversa che ha segnato gli ultimi anni del calcio in Romania. Ma come mai il FCSB non si chiama più Steaua Bucarest?
Un passato di vittorie per lo Steaua Bucarest
La storia del FCSB è indissolubilmente legata a quella dello Steaua Bucarest, la squadra più prestigiosa e vincente della Romania, che ha segnato un’era d’oro nel calcio europeo, conquistando 26 titoli nazionali (record in Romania) e soprattutto la Coppa dei Campioni nel 1986, vinta in finale contro il Barcellona grazie alla prestazione leggendaria del compianto portiere Helmut Duckadam, capace nei calci di rigori che hanno deciso il titolo di parare tutti e 4 i tiri dal dischetto dei blaugrana. Tuttavia, il legame con l’esercito rumeno, che ha fondato il club nel 1947 durante l’egemonia comunista, è stato il punto di partenza di una serie di eventi che hanno portato alla separazione tra le due entità.
Il principale protagonista di questa vicenda è Gigi Becali, l’imprenditore che ha preso il controllo del club nel 2003. Il nuovo presidente si è scontrato fin da subito contro le difficoltà burocratiche e legali legate alla proprietà del club; il conflitto è iniziato per motivi finanziari nel 2011, quando il Ministero della Difesa ha rivendicato i diritti sul nome e sull’eredità dello Steaua Bucarest.

Il FCSB e la battaglia legale
Dal 2011, Gigi Becali e il Ministero della Difesa sono stati coinvolti in una lunga battaglia legale che ha visto il club perdere progressivamente i diritti su alcune delle sue caratteristiche storiche. Nel 2014, il FCSB ha perso il diritto di giocare nel suo stadio tradizionale, Ghencea. Nel 2017, la situazione ha raggiunto il culmine quando l’esercito ha deciso di creare una nuova squadra chiamata CSA Steaua Bucarest, che ha avuto il permesso, grazie a una sentenza legale, di utilizzare il nome, il logo e i successi ottenuti dalla gloriosa squadra tra il 1947 e il 2003.
A seguito di questa separazione legale, nel 2017 il tribunale rumeno ha vietato a Gigi Becali di utilizzare il nome “Steaua”. Il proprietario ha quindi deciso di rinominare il club in “FCSB” per aggirare il divieto, modificando anche la forma della stella nel nuovo logo. Sebbene il FCSB mantenga ancora una forte identità legata al passato, oggi si trova a dover fare i conti con l’ambiguità del suo nome, e reclama a sua volta la storicità e la gloria del leggendario Steaua.
Perché il CSA Steaua Bucarest gioca in Seconda Divisione
Nel frattempo, il CSA Steaua Bucarest gioca in Seconda Divisione, ma sta riscontrando diverse difficoltà a salire nella massima serie. La ragione di questa restrizione è che i club totalmente posseduti dallo Stato non possono competere nell’élite del calcio rumeno. Nonostante l’esercito stia cercando di cambiare le regole, finora ogni tentativo è stato infruttuoso. L’alternativa sarebbe cedere metà della squadra, ma questo spaventa l’esercito, che teme di perdere il controllo sul club, come già accaduto con Becali. Di conseguenza, la situazione resta immutata e lascia i tifosi in una sorta di limbo da cui sembra difficile uscirne.
La questione dell’appartenenza e dell’identità non è solo una disputa legale, ma anche un dilemma per molti tifosi. Il CSA Steaua Bucarest, pur non avendo ancora raggiunto l’élite del calcio rumeno, conserva il nome e la storia della squadra che ha vinto la Coppa dei Campioni nel 1986, mentre dall’altro lato il FCSB, pur non potendo vantare l’eredità ufficiale dello Steaua, continua a lottare per la sua supremazia a livello nazionale e internazionale.