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Il presidente e allenatore della Virtus Verona, squadra che milita nel Girone A della Lega Pro, Gigi Fresco è indagato per truffa aggravata nei confronti di un ente pubblico, ovvero la Prefettura di Verona, e per falsità ideologica in atto pubblico e turbata libertà degli incanti. Le indagini, condotte dal Nucleo di polizia finanziaria di Verona, vanno avanti da più di due anni e hanno riguardato i bandi, vinti proprio dalla Virtus, per il servizio di accoglienza e assistenza tra 2016 e 2018 nei confronti di 700 migranti richiedenti protezione internazionale.
L’accusa riguarda false attestazioni sul possesso dei requisiti necessari per la partecipazione al bando, oltre che ad anomalie nel sub-appalto: la Virtus Verona aveva dichiarato di averne fatto ricorso per pulizia e fornitura pasti, in realtà riguardava alloggio e accompagnamento dei profughi.
“Abbiamo lavorato con la Prefettura prima e dopo quei bandi – spiega Gigi Fresco, contattato dal Corriere di Verona-. Ci sono state tantissime ispezioni, andate a buon fine. Siamo convinti di aver agito regolarmente. Se ci sono state incongruenze nelle domande di partecipazione ai bandi, sono state fatte in buona fede”.
“La Virtus Verona, in merito alla notizia circolata in queste ore, intende chiarire come l’oggetto dell’indagine da parte della Magistratura riguardi una società diversa e che opera in maniera autonoma rispetto alla componente calcistica – si legge in una nota del club -. Ci preme sottolineare come la società Virtus Verona militante nel campionato di Serie C sia estranea alla vicenda e non sia stata attinta da alcun provvedimento giudiziario. Le uniche attenzioni di squadra, staff tecnico e dirigenti sono rivolte alla preparazione della partita contro il Trento in programma domenica allo stadio Gavagnin Nocini”.
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