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Mattia Liberali, Milan - Foto Roberta Corradin/IPA Sport
Via Daniele Bonera, dentro Massimo Oddo. Il Milan Futuro cambia guida tecnica alla luce della crisi di risultati che ha portato la seconda squadra rossonera in terzultima posizione nel girone B di Serie C con 22 punti, davanti a Sestri Levante (20) e Legnago (19). Camarda (destinato a dare una mano alla formazione) e compagni vengono da tre sconfitte consecutive. Una serie da dimenticare che ha spinto la dirigenza a cambiare allenatore. Bonera ha collezionato quattro vittorie, dieci pareggi e quattordici sconfitte. Oddo – che ha più esperienza dell’ex compagno di squadra – dovrà cambiare rotta per evitare quella che sarebbe la prima retrocessione di una squadra B dall’anno della loro introduzione (cioè dal 2018-19). Non è mai successo, ma potrebbe succedere. Fino all’anno scorso da regolamento Juventus Next Gen, Milan Futuro e Atalanta U23 non potevano scendere in Serie D, ma avevano la facoltà di chiedere di essere ammesse al Campionato di Serie C in caso di vacanza di organico nel medesimo campionato.
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Quest’anno la disciplina è cambiata. Come recita il comunicato del 27 giugno 2024 “in caso di retrocessione della Seconda squadra al Campionato Nazionale di Serie D, la stessa potrà iscriversi al Campionato Dilettantistico 2025/2026, ferma restando le possibilità di ripescaggio in Serie C secondo le procedure previste per le Seconde Squadre”. “Abbiamo dato la disponibilità per avere le seconde squadre anche in Serie D e nei dilettanti. Crediamo che debba esserci continuità sportiva nel bene e nel male. Se i risultati non arrivano, è giusto che sia contemplata la retrocessione dalla Serie C come accade in Spagna. Abbiamo rapporti organici con la Serie C e abbiamo dato apertura a garantire un naturale corso sportivo con promozioni e retrocessioni”, erano state le parole del presidente della Lega Dilettanti, Giancarlo Abete.
Di conseguenza, il Milan dovrà cercare di ottenere la salvezza per evitare il rischio di rimanere ‘impantanata’ in Serie D, dove ad essere promosse sono solamente le squadre vincitrici dei nove gironi. Insomma, scendere è facile. Risalire nel professionismo è molto più difficile. Senza contare il rallentamento del progetto: due talenti come Camarda e Liberali possono maturare e crescere in un campionato competitivo come la C. La D invece – pur essendo un campionato appassionante per la sua formula – è più ruvida, meno qualitativa. Rimane superiore alla Primavera, ma è comunque un banco di prova meno impegnativo e allettante.
Non cambia invece la disciplina sulle promozioni. La seconda squadra può salire in Serie B, ma non potrà mai partecipare allo stesso campionato della prima squadra (né ad un campionato superiore, ma questo è un caso limite). Qualora accadesse, la seconda squadra dovrà partecipare al campionato professionistico della categoria inferiore. Il problema non si pone, visto che tutte le formazioni in questione occupano i piani alti della Serie A.