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Gli ex proprietari del Palermo Calcio, i fratelli Salvatore e Walter Tuttolomondo, sono stati arrestati dai finanzieri del Comando provinciale della città siciliana e del Nucleo speciale polizia valutaria di Roma. Attualmente sono destinatari di custodia cautelare in carcere. Sono, invece, sottoposti alla misura dell’obbligo giornaliero di presentazione alla polizia giudiziaria e alla misura interdittiva del divieto di esercitare imprese, uffici direttivi di persone giuridiche o professioni per la durata di un anno Roberto Bergamo, 62 anni; Tiziano Gabriele, 48 anni; e Antonio Atria, 54 anni. Questi ultimi sono tutti indagati a vario titolo per bancarotta fraudolenta, indebita compensazione di imposte con crediti inesistenti, autoriciclaggio e reimpiego, reati di falso e di ostacolo alle funzioni di vigilanza della Commissione di Vigilanza sulle Societa’ di Calcio Professionistico della Federazione Italiana Giuoco Calcio (COVISOC). L’operazione, coordinata dalla Procura di Palermo, e’ denominata “Tempi Supplementari”.
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Le indagini riguardano la cessione delle quote della US Citta’ di Palermo effettuata nel corso del 2019 al prezzo di soli 10 euro a favore della Sporting Network s.r.l., societa’ controllata dalla Arkus Network s.r.l., riconducibile ai fratelli Tuttolomondo. Come ricostruito grazie a intercettazioni telefoniche, accertamenti bancari e analisi di documenti, sono emersi nei confronti degli ex patron gravi indizi circa la commissione di reati nel corso dell’acquisizione e della successiva gestione del Palermo.
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