Il presidente della Lega Pro Gabriele Gravina ha scritto una lettera per richiamare l’attenzione del presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, Tommasi, in seguito alla proclamazione dello “stato di agitazione” della componente rappresentativa dei calciatori invitandolo a riflettere sulla situazione e al dialogo.
Gravina invita Tommasi e l’Associazione a valutare le proposte e le posizioni che interessano tutto il sistema calcistico al di sopra degli interessi dei singoli con la Lega Pro che ha dimostrato in più occasioni il proprio impegno nel curare il post-carriera degli atleti attuando nuovo modelli gestionali di avanguardia (per esempio il progetto rating). L’agitazione dell’AIC rischia però di riaprire problematiche già assodate con la conseguente revisione di decisioni e provvedimenti di cui lo stesso presidente Gravina ha sostenuto.
Nella sua lettera Gravina conferma e ricorda all’AIC le posizioni della Lega Pro su alcuni argomenti centrali come la possibilità di attivare i ripescaggi e l’importanza della valorizzazione dei giovani da cui è derivata la decisione delle “liste”. Infine il Presidente Gravina ha ricordato alla AIC il ricorso pendente dinanzi al Tar che riguarda la legittimità, nel quadro della gerarchia delle fonti, della normativa sportiva rispetto a quella statale in riferimento ai versamenti contributivi e, certamente, l’attività cautelare del nostro sistema ben vale uno slittamento di 3 settimane.
Importanti sono stati i risultati raggiunti dalla Lega Pro negli ultimi anni grazie al lavoro volto alla gestione sportiva e d’immagine nonostante le difficoltà che si sono presentate nel processo dovuti al perdurare della crisi economica e l’irrigidimento delle normative di riferimento. La decisione di rinunciare alla partecipazione in Consiglio Federale dell’AIC indebolisce, secondo Gravina, la Lega Pro che ha portato avanti il progetto della riduzione delle retrocessioni, riuscendo a ripristinare il format a 60 squadre per la stagione 2018/2019.
La Lega Pro resta aperta al confronto e al dialogo con tutte le componenti e chiede ai propri interlocutori di armarsi di senso di responsabilità nel considerare obiettivi di sistema.