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Gabriele Gravina ha sottolineato, in un’intervista al Corriere dello Sport, la difficile situazione della Lega Pro, con il campionato di Serie C 2018/2019 che potrebbe partire con un grosso ritardo visti i numerosi ricorsi delle squadre per partecipare alla terza serie calcistica italiana.
“La Serie C sarà composta da 56 squadre, ma ad oggi non ho la minima idea di quali siano essere, e di quali saranno i gironi da comporre – ha detto Gravina -. Catania, Novara e Siena fanno parte o no di questo campionato? E poi il Bari, a che titolo pretende di ripartire immediatamente dalla C dopo essere fallito? Così non va. Ci sono regole assurde, complicate, numerose. In un contesto del genere dovrebbero esserci solo due parti: il soggetto in causa da un lato, l’organo giudicante dall’altre. Una decisione, una volta presa, è quella. Invece no, oggi ci sono il TAR, la Corte d’appello, il Collegio di Garanzia e non se ne esce più. E’ arrivato il momento di dire basta”.
“Se ci mettessimo al lavoro tutti insieme, remando nella stessa direzione, la FIGC ne beneficerebbe – continua il presidente della Lega Pro -. Invece ognuno guarda al proprio orto. Volete le seconde squadre in C? Ok, benissimo. Poi in realtà si iscrive solo la Juventus, il Bari fallisce e tutti quanti lo vogliono acquistare. Dunque cosa si cerca per davvero: le squadre B o le multiproprietà? E’ saltata la prima giornata di campionato, molte squadre hanno già fatto richiesta per ottenere finestre di mercato extra poiché sono in mezzo a due categorie. E allora probabilmente slitterà pure la seconda e non so dove finiremo. Le sentenze vengano applicate, chi non ha diritto a chiedere qualcosa eviti di creare maggiore confusione. Le decisioni che prenderemo nell’assemblea del 28 agosto potrebbero essere molto severe”.