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Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta del Mezzogiorno in merito alla decisione dei playoff e playout per il campionato: “Se avessimo ripreso il 21 giugno, con 23 turni in calendario tra campionato, coppa Italia e spareggi, avremmo finito, giocando ogni mercoledì e domenica, il nove settembre. Se a ciò si congiungevano i viaggi per l’Italia… Penso che solo questi due dati confortino la scelta della impossibilità di poter riprendere il torneo allo stato originario. Da qui, la scelta dei playoff e dei playout”. Riguardo l’assenza dei tifosi ha commentato: “Il passato campionato nella fase dei playoff fu contraddistinto da stadi completamente pieni di pubblico. Ora saranno vuoti, una differenza che segna quanto il Covid-19 abbia inciso negativamente sulla nostra realtà. Riaprire gli impianti? Sarebbe un sogno. Ma non so rispondere adesso a questa domanda, compete ad altri dirci se sarà o non sarà possibile”. Infine, Ghirelli ha concluso: “Gli interessi di ogni club è logico che vengano difesi. Non troverà un presidente a cui mai io abbia detto di non farlo. In alcuni momenti, si è andati oltre: ciò ha danneggiato l’interesse della C e non ha nemmeno favorito chi pensava che agendo in quel modo ne avrebbe potuto trarre un vantaggio per il proprio tornaconto. Questa è una storia che si ripete puntualmente: se apri varchi e indebolisci la forza della tua Lega, si spalanca la possibilità per incursioni e si otterrà soltanto negatività. Tuttavia, troppo spesso si ritiene che la furbizia paghi e non è così. Questa esperienza potrebbe essere utile se servisse a capire la lezione“.
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