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“La Serie C deve ripartire quando tutte, sottolineo tutte, le altre attività produttive del Paese avranno ripreso il loro cammino, nel rispetto totale della salute come bene primario e della catena di comando che vige in status di pandemia: autorità scientifiche e sanitarie-Governo-Coni-Figc-Leghe“. Queste le parole di Francesco Ghirelli in un’intervento sul Corriere della Sera sulla possibile ripartenza del calcio durante l’emergenza coronavirus.
“La serie A dotata di risorse e strutture è in grado di svolgere un ruolo di sussidiarietà per tutto il movimento sportivo italiano – afferma il presidente della Lega Pro -. Nel contempo, potrebbe per la sua peculiarità nella preparazione alle gare, dare un contributo alla maggiore conoscenza del virus. La ripresa degli allenamenti in serie A prevede da parte del protocollo sanitario la costituzione di un «gruppo chiuso» per almeno 21 giorni. Una occasione irripetibile per la sperimentazione che si potrebbe fare e per mettere i risultati al servizio della scienza e della salvaguardia della salute di tutti“.
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“Un gruppo chiuso per tre settimane potrebbe fornire informazioni utili ad altri atleti e professionisti, da estendere ai dilettanti e anche alla popolazione – conclude Ghirelli -. Il calcio definito «speculativo» potrebbe così dimostrare di poter fare del bene al suo mondo e estendere benefici conoscitivi ed eventuali vantaggi ai cittadini e alla scienza“.
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