Un’intera città in delirio saluta il ritorno in serie B della Spal, 23 anni dopo l’ultima volta. Nemmeno l’altra faccia della primavera – quella del maltempo e della pioggia battente – ferma uno stadio Paolo Mazza colmo fino all’inverosimile. Circa novemila spettatori spingono i propri calciatori al pareggio per 1-1 contro l’Arezzo. Un punto che fa contenti tutti: la Spal conquista la promozione, l’Arezzo la salvezza matematica.
Piange ed esulta, Ferrara. Prima, durante e dopo il match, le lacrime scorrono sui volti dei tifosi. Tante famiglie sugli spalti: bambini troppo piccoli per aver visto la squadra della loro città veramente competitiva e nonni che hanno ancora negli occhi gli antichi splendori degli anni ’50-’60, le sedici stagioni in serie A, una lunga tradizione sportiva da difendere.
Parte subito forte la Spal, con l’undici titolare messo in campo dal mister Leonardo Semplici. Dopo tre minuti, il match è già in discesa per i biancazzurri. Un’unghiata di Gianmarco Zigoni mette in rete un pallone respinto dal portiere aretino Paolo Baiocco. Nemmeno il tempo di organizzarsi, dunque, per i toscani guidati per la prima volta in panchina da Giovanni Bucaro che, in settimana, aveva sostituito Eziolino Capuano. Sono poche le emozioni che riserva il primo tempo: l’Arezzo prova a rispondere, ma il suo palleggio a centrocampo è piuttosto sterile.
Nel secondo tempo, la Spal prova a chiuderla. In avvio di ripresa, viene giustamente annullato un gol ai padroni di casa, dopo una mischia in area di rigore e una carica al portiere avversario. I biancazzurri mantengono il controllo del gioco, mentre le parate del portiere ferrarese Paolo Branduani (provvidenziale al 60° su un tiro di Luca Tremolada) fanno il resto. La doccia gelata arriva al 70°: l’Arezzo pareggia con Edoardo Defendi che raccoglie bene un cross dalla destra e fa piombare in un silenzio surreale gli spalti del “Mazza”. Lo spettro della beffa, però, sfiora solo i tifosi spallini: il resto della partita è un trascinarsi lento fino al novantesimo. Le due squadre non si fanno male e il triplice fischio dell’arbitro dà il via alla festa e all’invasione di campo.
È il B-Day per Ferrara. Una vittoria che lascia alle spalle tutte le amarezze degli ultimi anni: dal 2005, infatti, gli estensi hanno affrontato due fallimenti e tre cambi di presidenza. Nel 2013, la fusione con la Giacomense (squadra di Masi San Giacomo, cittadina della provincia) e l’acquisto dello storico marchio Spal da parte della famiglia Colombarini sembravano l’ennesimo colpo al cuore per il blasone della società ferrarese. Alla fine, però, la scelta ha pagato bene: due promozioni in tre anni e il ritorno nella serie cadetta.
L’incognita stadio sarà ora la nuova sfida della Spal. Il “Mazza” è uno degli impianti in funzione più vecchi d’Italia, con una capienza limitata e una serie di problemi strutturali. Per l’anno prossimo, con la serie B da affrontare, è previsto un primo adeguamento che, tuttavia, potrebbe non bastare in futuro. Ma, per ora, va bene così. C’è ancora una festa in piazza Trento e Trieste da vivere, a pochi passi dal Castello Estense, nel cuore della storia della città. A cui va aggiunta la pagina che i giocatori della Spal hanno scritto oggi.