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Arriva la stangata del Giudice Sportivo sul Grosseto dopo il match col Lecco. Una maximulta da 10mila euro, tre giornate di squalifica a mister Lamberto Magrini e inibizione al presidente Mario Ceri. Il dispositivo della sentenza legata alla multa si riferisce a “persone non identificate ma riconducibili alla società” che “dopo il termine della gara rivolgevano frasi offensive e minacciose all’arbitro che rientrava nel suo spogliatoio. Una volta che quest’ultimo ha chiuso a chiave la porta del proprio spogliatoio, detti soggetti hanno colpito con numerosi calci la porta stessa fino ad aprirla con il chiaro intento di aggredire fisicamente l’arbitro, tentativo sventato solo dal pronto intervento delle forze dell’ordine, le medesime hanno poi dovuto scortare la quaterna arbitrale fino all’hotel per proteggerla dagli atteggiamenti aggressivi e minacciosi dei medesimi soggetti”.
Sulla questione è intervenuto anche l’assessore allo sport del comune di Grosseto, Fabrizio Rossi, che ha detto la sua sulla vicenda ai microfoni di maremmanews.it: “Rimango allibito per quanto accaduto domenica scorsa allo stadio “Zecchini”. Non parlo dell’esito della gara del Grosseto, che ingiustamente si è visto annullare il goal che lo avrebbe certamente visto prevalere sugli ospiti del Lecco. Mi riferisco al comportamento dell’arbitro Carrione che pare aver definito la nostra città come una “città di merda” e che “non merita di restare in serie C”. Io mi auguro che ciò non sia vero poiché sarebbe gravissimo proprio nella giornata, tra l’altro, del “fair play” promossa dal Panathlon club. Invito l’arbitro a chiarire e a chiedere scusa alla Città di Grosseto, qualora la circostanza fosse confermata poiché sarebbe davvero grave che un arbitro professionista si esprima in questi termini della nostra Grosseto, come di ogni altra realtà nella quale lo stesso è chiamato a svolgere il suo lavoro imparziale e trasparente sul campo. Ci riserviamo comunque ogni più opportuna azione in merito“.
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