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Eziolino Capuano: “Ho bestemmiato, che debbo fare? Mi vergogno, sono credente. Dirò sette preghiere”

Eziolino Capuano
Eziolino Capuano - Foto LiveMedia/Andrea D'Amico

“Sì, ho bestemmiato. Che debbo fare? La prossima volta dirò sette preghiere”. Così in un’intervista al Corriere della Sera parla Eziolino Capuano, l’istrionico allenatore del Taranto, commenta la squalifica per una giornata per aver urlato almeno dieci bestemmie dopo il pareggio contro il Picerno: “Innanzitutto ci tengo a dire che ho bestemmiato, è la verità, ma non dieci volte, e poi ce l’avevo semplicemente con me stesso. Abbiamo dominato una partita e l’abbiamo gettata alle ortiche. Ho tirato un cazzotto alla porta per sfogarmi e mi sono lasciato andare, ma non ho offeso o fatto male a nessuno. La partita poi era già finita da 30 minuti… Non mi faccia dire niente che è meglio. Ormai sembra che nel tunnel degli spogliatoi ci sia la Dea, l’agenzia federale antidroga statunitense”.

E ancora: “Mi vergogno per le bestemmie ed è giusto che paghi. Però spero che adottino gli stessi provvedimenti per tutti. Assolutamente sì, sono credente, tantissimo. Vengo da una famiglia ecclesiastica, mio zio era generale dei domenicani. Ecco, lui sì che sarebbe arrabbiato. Mi tirerebbe le orecchie”.

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