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L’attaccante della Carrarese Massimo Maccarone, con una carriera importante anche in Serie A in particolar modo con la maglia dell’Empoli, ha parlato dell’emergenza coronavirus e del fatto che con tutta probabilità il campionato di Serie C è da considerarsi concluso: “La realtà è che la Serie C non è stata pienamente difesa. Le società non hanno grandi introiti e i calciatori percepiscono stipendi bassi e vengono tutelati poco. Molti giocatori vivono con quel salario e tanti giovani sono costretti a sopravvivere con il minimo federale. Le squadre di Serie A hanno modo di reggere le spese sanitarie, ma per le serie minori è impossibile fare altrettanto, visto che i controlli devono essere tanti. Credo che la Serie C non possa ripartire, ci sono tanti problemi di natura logistica soprattutto in caso di trasferte”.
In Bundesliga si può ripartire e BigMac spiega a Taca la Marca il motivo: “All’estero l’organizzazione è completamente diversa ed ogni squadra può vantare la propria struttura e il proprio stadio di proprietà. In Italia pochi club possono contare su infrastrutture di primissimo livello. La Germania può essere un esempio, difatti la Bundesliga ripartirà mentre noi in tal senso viviamo ancora in uno stato d’incertezza. Con la ripartenza vai ad affrontare tante partite importanti quando non hai ancora una condizione fisica ottimale e soprattutto bisogna tenere in considerazione che si sta andando incontro all’estate, pertanto le condizioni climatiche non saranno certamente le migliori”.
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Maccarone si sofferma poi su alcuni giocatori che si sono rivelati tra i migliori interpreti nei rispettivi ruoli in Serie A: “Chiesa? Mi ricorda molto il padre per come corre e soprattutto per la tecnica di calcio, parliamo di un grande talento. Sicuramente questo ragazzo dovrà valutare attentamente le sue prossime scelte future. Zielinski? Per me deve giocare nei top club, dove può esaltare al meglio le sue qualità. Il Napoli è già una grande squadra, ma deve decidere solo lui quanto vuole crescere ancora”. Infine un’analisi dei due allenatori a cui è stato maggiormente legato nell’avventura in Toscana, Maurizio Sarri e Marco Giampaolo: “Scegliere tra i due è impossibile, la loro visione del calcio è molto simile e sono entrambi davvero pignoli in campo. Sarri è esploso allenando Napoli e Chelsea, Giampaolo non ha avuto tempo di dimostrare il suo calcio al Milan”.
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