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“Conosco Sarri dai tempi della Nocerina, dai campi sterrati, e so che è un cavallo di razza. Preparatissimo e perfezionista. Migliora tantissimo i propri calciatori. Ho avuto la fortuna di vedere da vicino Capello, Ancelotti e altri mostri di allenatore come Lippi. Da questi ho tratto sempre spunti positivi e devo dire che Sarri non è inferiore a loro“. Così il direttore sportivo della Lazio, Angelo Fabiani, parla dell’allenatore biancoceleste sui canali ufficiali del club. Poi sulla stagione laziale, Fabiani sottolinea come “quando è uscito il primo sorteggio della Champions tutti dicevano che fosse facile, lo è quando lo vinci. Passare il girone con un turno d’anticipo significa che i ragazzi hanno mostrato valore. Cosa è mancato? Quell’approccio mentale, la determinazione e ardore agonistico di affrontare anche le squadre meno importanti e lì abbiamo perso quegli 8 punti che oggi avrebbero dato un significato diverso al percorso della Lazio. Credo che se lo spirito è quello mostrato con Atalanta e Torino o contro l’Inter, possiamo scalare posizioni in classifica anche perché poi sono ragazzi che somatizzano molto la sconfitta e basta vederli in volto. Quello che dispiace – conclude – è registrare qualche voce fuori dal coro“.
“Immobile? Quello che ha sempre fatto trasparire è che vuole rimanere alla Lazio e avere un ruolo dopo il calcio giocato. Può dare ancora tanto a questa società che, se ha conseguito meriti, è anche per lui. Ciro è un uomo straordinario, ama la maglia della Lazio e questa società ”. Così Angelo Fabiani, direttore sportivo della Lazio, spegne sul nascere le voci riguardo un possibile addio di Ciro Immobile. “Se la Lazio è ambita non vedo il perché questi giocatori a un certo punto debbano invertire la rotta, ci sono interessi che vanno al di là della loro volontà . Nei colloqui con Ciro e altri, nessuno ha manifestato la voglia di lasciare la Lazio. A volte presi dalla rabbia possono dire cose, ma un conto è ciò che si dice e un conto ciò che si pensa. Immobile pensa di restare alla Lazio, di esserne capitano e di dare ancora tanto”, conclude Fabiani.
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