“Il comportamento dei dirigenti della Lazio è inspiegabile. Invece che tutelare un loro patrimonio ne mettono in discussione la parola scatenando un processo pubblico contro il giocatore“. Lo ha detto Roberto Calenda, agente di Keita Balde. L’attaccante spagnolo, non convocato per la sfida di Bergamo vinta 4-3 dagli uomini di Inzaghi, è in rotta con la società, che minaccia le vie legali.
Secondo i dirigenti biancocelesti Keita avrebbe “diserato” il primo match stagionale, ma il suo agente conferma la tesi dell’infortunio: “Il mio assistito si è fatto male in allenamento. Nè Peruzzi né i 5 membri dello staff sanitario – ha aggiusnto Calenda – hanno avuto l’accortezza di accompagnare il giocatore in clinica. I medici gli hanno detto di rimanere a riposo per alcuni giorni. Non so perché l’allenatore abbia deciso di non proteggerlo, attaccandolo pubblicamente e non credendo alla sua parola. Non ci sono trattative in ballo, lui tiene tanto alla Lazio e vuole solo giocare“, ha concluso Calenda.
Puntuale arriva anche la controrisposta della Lazio, sempre attraverso un comunicato. “In riferimento alle dichiarazioni del procuratore di Keita, Roberto Calenda, la società tiene a sottolineare come i referti medici siano inequivocabili e non consentano alcun tipo di interpretazione. La S.S.Lazio non ha alcun bisogno di recuperare il consenso dei tifosi attraverso le vicende di Keita, ma ha bisogno che i propri giocatori dimostrino, non con le parole ma con i comportamenti ed i fatti, la loro professionalità dentro e fuori dal campo”.