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“Sinceramente siamo rimasti sbalorditi da questa decisione e penso di parlare a nome di tutti i giocatori e tutti gli sportivi“. Anche Francesco Acerbi si unisce al malcontento mostrato prima dal ds Igli Tare e poi dal centrocampista Marco Parolo. La Lazio non ci sta e dopo le decisioni del Governo, circa le modalità di ripresa degli allenamenti, attraverso i propri diffidati esterna tutto il disappunto. “Il calcio oltre ad essere lo sport più amato, è un’industria importantissima per l’economia nazionale – ha spiegato Acerbi ai microfoni di Lazio Style Radio -. Non c’è stata una risposta adeguata a questa decisione, vorremmo una risposta a tutto questo. Adesso però è dura perché il tempo stringe e rischiamo di non poter chiudere il campionato. C’è il rischio di sovrapporsi con la prossima stagione. Non sarà facile fare tutto in questi tempi. Anche per questo è importante tornare ad allenarsi il prima possibile“. “C’è una cosa che non mi quadra – ha concluso il difensore biancoceleste -: se si può andare a correre nei parchi, noi abbiamo molta più distanza di sicurezza nel centro sportivo. Non mi sembra una cosa giusta questa perché è poco ma sicuro che noi avremmo più possibilità di rispettare le distanze“.
All’appello, sempre ospite ai microfoni della radio ufficiale, si unisce anche il compagno Patric: “Dobbiamo rispettare il decreto, ma c’è amarezza. La gente potrà andare nei parchi, noi non possiamo in sicurezza andare al centro sportivo. Siamo un po’ perplessi. Speriamo che il tutto si sblocchi presto“. E ancora: “Noi siamo tutti professionisti, stiamo dando il massimo per essere al meglio. Serve positività , niente lamentele, questa è la vita. C’è bisogno di allegria per andare avanti tutti insieme“.
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