“La Cassazione dà ragione a Maradona, sancisce che non è stato un evasore fiscale cassando la precedente decisione e pronunciandosi in suo favore a dispetto di ben tre dinieghi che lo vedevano soccombente, e anche contro il parere, anche questo negativo, pronunciato dal sostituto procuratore generale Alessandro Pepe”. A dirlo, all’ANSA, è Angelo Pisani, storico avvocato difensore di Diego Armando Maradona, commentando la sentenza della Suprema Corte che ha accolto il ricorso degli eredi del campione argentino. La Cassazione, con il pronunciamento del 14 dicembre scorso, ha confermato la precedente decisione del 2021 e rimesso la decisione finale ai giudici di secondo grado della commissione tributaria regionale per calcoli e spese legali. Come spiega Pisani però “la vicenda si può ritenere chiusa in quanto dai calcoli Maradona non deve nulla al Fisco italiano, ogni operazione anche matematica oltre che di logica e giustizia porta a zero”.
A Maradona veniva addebitata una evasione fiscale che da 6 milioni di euro lievitò fino a 37 milioni. “La questione – tiene a precisare Pisani – poteva essere risolta già con l’istanza di autotutela che presentammo nel 2009. Una richiesta depositata in occasione del ritorno in Italia di Maradona a Napoli dove lo scortavamo per evitargli altri pignoramenti e invece rigettata dall’Agenzia delle Entrate e mai rivalutata da altri giudici”. Inoltre “l’accertamento fiscale era già stato annullato dalla Giustizia italiana con un ricorso della Società Sportiva Calcio Napoli a guida Corrado Ferlaino la quale aderì cautelativamente anche a un condono per evitare ogni futuro equivoco”. “Chi risarcirà ora tutti i danni personali, patrimoniali e all’immagine, oltre alla storia e ai valori dello sport subiti per trent’anni da Maradona?”, la domanda di Pisani.