A Larino, comune italiano della provincia di Campobasso (Molise) verrà inaugurato un museo dedicato ad Aldo Biscardi chiamato “Storico Aldo”. Nella sala della parte antica del municipio tutti i fan e gli abitanti potranno ripercorrere la vita e la carriera del grande giornalista nato proprio a Larino il 26 novembre 1930 e scomparso a Roma l’8 ottobre 2017 a 86 anni. Abbiamo intervistato Antonella Biscardi telefonicamente per farci raccontare qualcosa in più al riguardo, la prima cosa che ci tiene a ribadire è che questa galleria non vuole essere una commemorazione ma un percorso di celebrazione sia della persona che del professionista attraverso copertine, ritratti, premi a lui conferiti (compreso il certificato del “Guinness dei Primati” che ha riconosciuto la longevità della trasmissione sportiva “Il Processo di Biscardi” condotta dal giornalista molisano per 33 anni consecutivi) e fotografie.
Questo percorso espositivo vuole soprattutto far risaltare il lato ironico di Biscardi che amava stare a contatto con il suo pubblico: tutti lo riconoscevano per strada e quando gli chiedevano un autografo lui non si tirava mai indietro ed era molto gentile con tutti. Del resto “Il Processo” è stato il primo programma sportivo a rompere gli schemi narrativi dei talk show classici dell’epoca portando la chiacchiera da bar in TV e generando veri e propri tormentoni come questi: “Vogliamo la moviola in campo perché noi siamo stufi degli errori arbitrali”, “parlate due o tre alla volta altrimenti non si capisce niente” e infine “non vi accavallate, non vi accavallate”.
Antonella Biscardi ci racconta anche un divertente aneddoto: “Sull’epigrafe della lapide di mio padre abbiamo deciso di scrivere come epitaffio pregate due o tre alla volta altrimenti non si capisce niente, il prete ci ha guardato sbalorditi poi ha detto sì. Aldo era così, ironico, credo che sia una bella cosa per ricordarlo nel modo giusto”. L’inaugurazione del museo avverrà tra fine marzo e Pasqua e l’ingresso sarà completamente gratuito: “La gente mi domanda perché mi separo dai ricordi di mio padre esponendoli in un museo, io gli rispondo che lui amava stare a contatto con il pubblico e noi abbiamo deciso di fare questo spazio espositivo proprio per i suoi fan e non solo”. Queste foto sono alcune immagini che faranno parte della mostra.
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