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Un mese fa l’Italia perdeva Paolo Rossi, l’eroe del Mundial degli azzurri nel 1982. Ad aver sofferto maggiormente la perdita è stata soprattutto la moglie, Federica Cappelletti, che ha parlato alla Gazzetta dello Sport: “Più passa il tempo e più il dolore aumenta, e tutto diventa molto faticoso, perché cresce la consapevolezza della sua assenza. Ci mancano la sua intelligenza, il suo sorriso, i suoi consigli”. Di seguito le sue dichiarazioni complete:
SULLE FIGLIE – “Sono state e sono molto brave nell’affrontare questa cosa enorme, ma hanno degli inevitabili cedimenti. A volte piangono, si chiedono perché sia successo proprio a loro di perdere il papà. Insieme stiamo facendo un percorso. Il calore della gente ci aiuta moltissimo, ci fa sentire meno sole, ci dà la forza. E poi ci è di conforto il pensiero sulla fortuna di cui abbiamo goduto nell’avere Paolo, io come marito e le bimbe come padre”.
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SUL FURTO – “Che cosa ci hanno rubato? Varie cose, ma più di tutto l’orologio di Paolo, quello che portava negli ultimi mesi. Il valore dell’oggetto non ha alcuna importanza, quello che rappresenta per noi sì, tantissimo. È l’orologio che aveva al polso quando si avviava verso la fine. È una sofferenza nella sofferenza pensare che quell’orologio non sia qui con noi, a casa sua, non sapere in quali mani sia finito. Le forze dell’ordine non ci hanno ancora comunicato nulla, ma sento che stanno mettendo molta attenzione e impegno nelle indagini”.
SULLA MAGLIA DI ITALIA BRASILE – “Juninho Fonseca, l’ex giocatore del Brasile che l’aveva ottenuta in cambio della sua negli spogliatoi, chiede 50mila euro e stiamo trattando. Spero di riportarla in Italia, con l’aiuto di amici che mi affiancano. Del resto mi hanno detto che una figurina di Paolo ha raggiunto i 70 euro di valore”.
SUL MUSEO – “Un museo dedicato, le mostre, un film o una serie tv : ho già ricevuto varie proposte da case di produzione e devo capire quali siano quelle giuste. Mi ha contattato anche la Juve, per una cosa che faremo più avanti. Sono travolta dagli inviti, devo mettere ordine, riflettere”.
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