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“Questo allenatore avrà pure un carattere particolare, ma ai miei tempi molti non parlavano con Capello, eppure remavamo nella stessa direzione. Per questo ho fiducia che molto dipenda da questo strano momento: quando arriverà il Lione, la squadra si accenderà. Penso che passeranno e vinceranno lo scudetto. Ma se non succede, si apre una voragine“. Alessio Tacchinardi, ex giocatore della Juventus, parla così di Maurizio Sarri e del suo approccio al mondo Juve con due obiettivi ancora da centrare: Champions League e Scudetto. Qualche difficoltà di troppo, però, per il tecnico soprattutto con i propri calciatori. “Pensavo che i problemi nascessero dal gioco richiesto da Sarri ma invece sono i giocatori a non rendere come dovrebbero – il pensiero di Tacchinardi in un’intervista a La Gazzetta dello Sport -. E’ più colpa loro: fanno 20’, poi staccano la spina. Scherzano col fuoco, se portano il campionato fino all’ultima giornata sarà un massacro e condizioneranno la Champions. Prima vince lo scudetto, prima la Juve stacca e rifiata. E prima può dedicarsi al Lione, che sarà carico a mille e fresco come una rosa. La spia di pericolo è accesa, ma stiamo facendo il processo a una squadra che è comunque prima con molti punti di vantaggio“.
E ancora: “Questa squadra più è rilassata e più non va. Quando gioca come piace a Sarri, può battere chiunque. Ma se abbassa il ritmo, prende imbarcate. E qua si vede la differenza col passato: quando Allegri “rallentava” la squadra, nello stesso momento la abbassava di 50 metri. Adesso no, con Sarri rimane alta e, quando non è in condizione, finisce in un bagno di sangue. Ma è per giocare così che è stato preso e fa bene a morire con le sue idee“.
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