“Con Andrea abbiamo cominciato presto a giocare, abbiamo iniziato con la Nazionale U15. Abbiamo vinto tutto quello che dovevamo vincere. E’ stato molto importante per la mia carriera e sicuramente l’ho aiutato anch’io. Al di là di quello c’è grandissima amicizia da parte nostra anche fuori dal campo. A volte sembravamo Bud Spencer e Terence Hill, ha preso più schiaffi da me che dal padre“. Con un sorriso Gennaro Gattuso sottolinea il grande rapporto di amicizia che lo lega ad Andrea Pirlo in vista di Juventus-Napoli, finale di Supercoppa Italiana in programma domani al Mapei Stadium di Reggio Emilia. “Una finale ti può dare una botta di adrenalina, a livello mentale può alzare l’asticella. Se arriva una sconfitta dovremo essere bravi a saper reagire perché si gioca ogni tre giorni – ha detto Gattuso in conferenza stampa -. In tutto il mondo si fa un altro sport perché c’è poco tempo, c’è un’aria strana. C’è sempre paura perché si vive con questo dannato Covid, non c’è tranquillità: ogni giorno ti svegli con la paura di perdere qualche giocatore, gli infortuni aumentano. Siamo dei privilegiati perché il fatto di giocare e di essere pagati significa essere fortunati però al contempo è difficile, i valori non sono veritieri, manca qualcosa”
E tornando su Pirlo: “Non so se gli tirerò uno scherzo, le idee ci sono ma bisogna avere rispetto e non cadere nella trappola della Juventus in crisi. Io non ci casco e spero non ci caschino nemmeno i miei giocatori. Difficilmente sbagliano due partite di fila. Per questo dovremo fare una partita di grande attenzione e tenere bene il campo. Dobbiamo rispettare l’avversario perché anche con delle assenze ha una rosa incredibile. Non dobbiamo commettere l’errore di pensare che la Juventus sia in crisi perché è una squadra che ti può mettere sempre in grandissima difficoltà“.