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In questi minuti l’Uefa ha ufficializzato l’indagine nei confronti della Juventus tramite l’Organo di Controllo Finanziario dei Club. Non solo fair play finanziario nel mirino del CFCB, ma anche la possibile violazione delle norme sulle licenze. Ma cosa vuol dire in concreto per il futuro del club bianconero? In sostanza la Juventus non rischia solo sanzioni disciplinari, nel caso in cui l’indagine portasse all’annullamento dell’accordo stretto con l’Uefa lo scorso agosto sulla base delle informazioni finanziarie dichiarate dal 2018 al 2022.
La violazione delle norme sulle licenze metterebbe a rischio addirittura l’eleggibilità della squadra per le competizioni Uefa. Questo aspetto fa parte delle più recenti riforme del calcio europeo, con misure che a partire dallo scorso giugno dovrebbero entrare progressivamente in vigore nel corso di tre anni. Ogni squadra che richiede e ottiene la Licenza per partecipare alle competizioni Uefa deve rispettare e presentare una documentazione che attesti il rispetto di vari criteri di carattere sportivo, infrastrutturale, organizzativi, legali ed economico-finanziari.
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L’obiettivo dei vertici del calcio europeo è portare i club alla sostenibilità finanziaria, attraverso tre pilastri chiave che sono solvibilità , stabilità e controllo dei costi. Se il primo punto riguarda una maggiore garanzia per eventuali enti creditori, il controllo dei costi porta novità sostanziali con l’intenzione di poter gestire i costi di gestione in relazione alle spese per gli stipendi dei giocatori e le spese per i trasferimenti. I club non potranno spendere oltre il 70% delle proprie entrate per gli stipendi, per i trasferimenti e per le commissioni degli agenti. Da capire a questo punto se le valutazioni Uefa daranno ulteriore tempo alle squadre (Juventus inclusa, ma non solo) per adeguarsi o se la situazione del club bianconero sarà giudicata già critica.
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