“La partita con l’Inter è uno snodo importante per noi: dopo la quarta giornata avremo giocato contro quattro delle prime sette squadre in Italia. Vincere domani sarebbe già un bel colpo in chiave campionato”. Massimiliano Allegri non ha dubbi, quella di San Siro con i nerazzurri di Frank De Boer sarà una sfida-Scudetto, anche se siamo solo a metà settembre. In conferenza stampa, alla vigilia di Inter-Juve, il tecnico toscano ha parlato degli obiettivi stagionali e dell’importanza della panchina nell’economia di una squadra.
“Il campionato resta il primo obiettivo stagionale, perché vincendo il sesto di fila entreremmo nella leggenda. E lo stesso dicasi per la terza Coppa Italia consecutiva – ammette Allegri – E la Champions League? Ho sempre detto che è una competizione particolare, nella quale sono determinanti gli episodi. Sappiamo che non possiamo vincere 52 partite su 52 e che ci vuole la necessaria umiltà per conquistare lo Scudetto. La partita con il Siviglia ci è servita per riportarci con i piedi per terra”.
Per quanto concerne la formazione di domani, dopo aver confermato la convocazione di Dani Alves, il tecnico livornese rivela due soli giocatori sicuro del posto: “Lichtsteiner sicuramente giocherà così come Khedira. Poi ci sarà anche qualche altro cambio, visto che mercoledì torniamo in campo e poi ancora sabato e martedì. Tutti devono farsi trovare pronti, anche chi parte dalla panchina – continua Allegri – Non scordiamoci che a marzo i tornei si vincono avendo la panchina giusta. Andare tra le riserve non è una bocciatura, ma una scelta tecnica dell’allenatore che è pagato per questo. Dybala più arretrato? Anche l’anno scorso si abbassava per giocare la palla. L’anno scorso segnava di più, ma capita che un attaccante in certi momenti non abbia la stessa vena realizzativa. Se Pjaca avrà più spazio? Cresce giorno dopo giorno come tutti i nuovi. Diventerà uno dei giovani più importanti per il futuro”.