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Roma così come tante altre grandi città d’Italia vive giornate piuttosto differenti dalla normalità. Tutti a casa, silenzio tombale per le strade e istantanee surreali. “Roma è quasi morta – ha affermato Jordan Veretout, centrocampista della Roma, in un’intervista a L’Equipe – Di solito è una città sempre affollata, occupata. Le grandi piazze, il Vaticano, bisogna davvero immaginarle sempre piene. Nel mio quartiere c’è sempre rumore di fondo. Ora, quando esco in giardino con le mie figlie, c’è una sensazione di vuoto, di niente, è un po’ spaventoso. Ma viviamo così ora“. “Quando mia figlia piccola mi ha chiesto se poteva uscire in giardino o se ci fosse la bestia, le ho risposto che c’è una piccola bestia nell’aria, ma che poteva giocare – ha aggiunto Veretout -. In questi giorni torniamo alle basi, alla famiglia, ai bambini. Realizziamo disegni, giochi da tavolo, abbiamo organizzato una caccia al tesoro, balliamo e giochiamo a nascondino. Quando i giochi saranno esauriti, le mie figlie mi taglieranno i capelli. In questo momento, anche loro sono confinati“.
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