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L’allenatore dell’Italia Under 21, Paolo Nicolato, ha espresso il suo pensiero sul sito della Figc in merito alla ripresa del calcio: “Per ruolo e convinzione, sono sempre stato portato a pensare al calcio come a uno sport per i giovani. Nel nostro mondo i risultati arrivano se si trovano i ricambi giusti e se germogliano nuovi campioni. Quindi mi auguro che alle nostre nuove leve siano assegnati sempre più ruoli da protagonista. D’altra parte, sono le opportunità concesse che danno modo alle persone di mostrare il proprio valore, magari anche a 16 anni”.
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Il ct ha parlato delle prospettive future della sua squadra, con qualcuno che, per motivi anagrafici sarà costretto ad abbandonare: “Quanto influisce questo stop? Al momento non è possibile prevederlo, perché non è ancora chiaro cosa avverrà. Forse sapremo qualcosa di più verso fine mese, ma siamo in attesa. Dovremo capire come un’eventuale compressione degli impegni potrà conciliarsi con i campionati. Non ultimo, attendiamo di sapere se sarà mantenuta la squadra dell’attuale biennio, dato che, slittando le competizioni di molti mesi, alcuni ragazzi si ritroveranno ad avere 24 anni e, salvo specifici provvedimenti, dovranno uscire dal gruppo per ragioni anagrafiche. A tale riguardo, non so quanto sarebbe giusto privarli di un’esperienza tanto formativa come quella dell’Under 21″.
Nicolato ha speso delle parole importanti per i giovani calciatori italiani, soprattutto per quelli provenienti dal campionato di Serie B: “A livello di giovani, bisogna fare una differenza tra le due serie. In Serie A non molti ragazzi hanno avuto la possibilità di giocare con continuità; e alcuni di quelli che lo hanno fatto fanno già parte della Nazionale maggiore. Motivo per cui abbiamo costruito una squadra a partire da un nutrito gruppo di giocatori militanti in Serie B, campionato che ha offerto ai giovani un minutaggio di impiego maggiore”.
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