Marcello Lippi mette a tacere le voci che lo vedono come responsabile della scelta di Gian Piero Ventura come ct dell’Italia e spiega che non ha scelto direttamente lui l’ex allenatore del Torino, ma che nel mese in cui ha lavorato come direttore tecnico aveva vagliato alcuni profili per sostituire Antonio Conte. Tra questi, oltre a Gasperini e Montella, anche il nome di Ventura, ma l’allenatore toscano, attualmente impegnato in Cina alla guida della Nazionale, precisa che non si tratta di una sua decisione, come invece dichiarato da Giovanni Malagò ieri sera a Che tempo che fa e come riportato da Tavecchio nella sua personalissima versione dei fatti.
LE PAROLE DI LIPPI – “Tutto vero quello che ha detto Malagò ieri sera, eccetto una cosa: io non ho scelto l’allenatore. Sono andato a cena a casa di Malagò e Tavecchio, mi è stata offerta di diventare direttore tecnico delle nazionali. Comincio a parlare con qualche allenatore. Poi sono andato in Federazione e ho riportato le mie impressioni, elencando pregi e difetti di ognuno. E dissi ‘l’allenatore lo sceglie lei, il Presidente’. Allora Tavecchio disse. ‘Sceglierei Ventura per una questione di età, di saggezza’.
LA POLEMICA CON TAVECCHIO E UVA – Marcello Lippi ha poi colto l’occasione per parlare ancora della sua breve parentesi come direttore tecnico delle Nazionali, incarico durato appena un mese per l‘incompatibilità nel ruolo vista la presenza del figlio nei quadri Figc, una norma voluta proprio dallo stesso ormai ex presidente Figc: “Solo il giorno prima della presentazione si sono ricordati presidente e dg che fossi incompatibile per il ruolo di mio figlio. Mi sembra un po’ sospetta questa cosa”, queste le parole abbastanza polemiche nei confronti di Tavecchio e Uva.