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Il terzino del Chelsea e della Nazionale Italiana, Emerson Palmieri, nel corso della conferenza stampa tenutasi presso il Centro Tecnico di Coverciano, ha spiegato le numerose difficoltà generate dalla pandemia di Covid-19: “Non è un momento facile per tutti noi, il mister purtroppo è a casa. Però nelle riunioni è sempre con noi, con le videochiamate. Credo che noi che siamo qui dobbiamo fare di tutto per quelli che non sono presenti. Per queste situazioni tra infortuni e virus non è semplice, ci dobbiamo presentare bene. Certo che questa stagione sia un po’ diversa dalle altre, per gestire le partite, ce ne sono troppe. Quando parliamo della Nazionale dobbiamo fare di tutto, fare il nostro meglio. Riduzione delle Nazionali? Non è semplice a me veramente piace, giocare a calcio è la mia passione, se posso farlo ogni tre giorni sono contento. Però ad altri magari può non piacere, io rispetto perché tutti la pensano in maniera differente”.
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Emerson, poi, ha sottolineato la grande importanza del match di domenica contro la Polonia, valevole per la quinta giornata di Nations League: “È sempre stata una gara dura, in Polonia abbiamo creato, fatto di tutto per vincere. Purtroppo non siamo riusciti. Anche con l’Olanda abbiamo fatto bene, è mancato il secondo gol, loro hanno fatto una buona partita. Ci aspetterà una partita dura però giochiamo in casa e dobbiamo fare il nostro meglio per vincere. Sul modulo di gioco dipende dall’avversario, a volte facciamo più rotazione a sinistra, altre più a destra. Con me di più, mi trovo benissimo. Mi diverto quando vengo qui a giocare, in Nazionale”.
Da tempo si parla si un possibile ritorno in Italia dell’ex terzino della Roma, ma lui sull’argomento resta molto cauto: “Dobbiamo aspettare, il calcio quest’anno è un po’ strano, come mercato. Purtroppo non sto giocando molto al Chelsea, ma sono sereno e credo che le cose andranno a migliorare, a Londra o in un altro posto. Il mister ha parlato con me, mi ha detto che la cosa migliore è giocare: vediamo fra due mesi, se ho preso un posto al Chelsea oppure vedremo per altro. Sono sereno, ho ricevuto interessamenti, non solo dall’Italia. Niente cose concrete, ma è chiaro che mi farà piacere tornare in Serie A. Non so se accadrà a gennaio o fra cinque anni, non lo posso dire, nel calcio tutto cambia troppo velocemente. Ogni società ha il suo modo di lavorare. Questo che stiamo passando non è un momento normale per tutti noi, in tutti i lavori. Se dovessimo dare una mano, l’uno per l’altro, tutti vanno a migliorare. Io ho un affetto molto grande per la Roma, tutti lo sanno. Credo che loro abbiano una squadra forte, parlare di Scudetto è sempre difficile. Ci sono anche altre possibili avversarie, per esempio l’Atalanta sta crescendo tanto”.
“Mi ricordo che non è stato facile, quando ho preso il virus. I primi quattro o cinque giorni non ce la facevo nemmeno a camminare. Con tutta l’incertezza, dopo questo che ho passato, noi proviamo ogni giorno di approfittare della vita, di stare vicino alle persone che amiamo. Questo virus non è uno scherzo, io ho 26 anni e ho sofferto molto in cinque giorni. Tutti noi dobbiamo fare attenzione”, ha concluso Emerson.
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