Calcio

Italia, cinque anni da ct per Mancini: come lui solo Pozzo e Bearzot

Roberto Mancini
Roberto Mancini - Foto LiveMedia/Federico Proietti/DPPI

Tra poche ore Roberto Mancini taglierà il traguardo del quinto anniversario da commissario tecnico dell’Italia. Era infatti il 28 maggio 2018 quando a San Gallo gli Azzurri del neo-ct battevano 2-1 l’Arabia Saudita in amichevole grazie ai gol di Mario Balotelli e Andrea Belotti. Un traguardo non da poco, visto che cinque anni consecutivi sulla panchina azzurra finora erano stati raggiunti solo da due mostri sacri come Vittorio Pozzo ed Enzo Bearzot. Mancini ha riallacciato da allenatore i rapporti con la maglia azzurra, che da giocatore non l’aveva visto grande protagonista soprattutto a causa delle tensioni con i ct e le scelte tecniche che lo esclusero dai Mondiali 1986 e 1994. Nel mezzo il terzo posto a Euro ’88 e il Mondiale di Italia ’90 vissuto senza mai entrare in campo.

Da commissario tecnico l’apice con la striscia di 13 vittorie consecutive e il trionfo europeo di Wembley, poi però il ritorno dal paradiso all’inferno con la mancata qualificazione al Mondiale di Qatar. Motivo per cui l’obiettivo è lontano ma si chiama Mondiale 2026. Sulla traccia di tanti giovani lanciati in questi ultimi mesi da Mancini, basti ricordare Frattesi, Gnonto, Pobega, Dimarco, S. Ricci, Cancellieri, Zerbin, Gatti, S. Esposito, Scalvini e Pafundi che è anche l’esordiente più giovane degli ultimi 110 anni.

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