Italia, chi sei davvero? Sei quella che ha battuto l’Albania, rischiando ma facendo vedere un calcio di personalità e d’attacco contro un’avversaria più debole, o quella che al cospetto di una Spagna senz’altro forte si è sbriciolata, paradossalmente tornando a Iserholn con un solo gol incassato? La verità probabilmente sta nel mezzo: non era il caso di esaltarsi per il 2-1 all’Albania, ha poco senso abbattersi per la brutta, bruttissima sconfitta – per chi ha visto la partita – di giovedì. E allora, a Lipsia, contro un avversario che per l’appunto sta nel mezzo tra i due estremi, quella Croazia di alto livello ed enorme qualità , ma con giocatori a fine ciclo e non troppo motivati dopo i grandi exploit ai Mondiali, servirà una Nazionale diversa, forse meno bella ma con maggiore sostanza, in grado di vincere per togliersi ogni pensiero, senza star lì a giochicchiare pensando che anche il pareggio basta e avanza per il secondo posto. E’ per questo che Spalletti ha già annunciato alcuni cambi in conferenza stampa, forse doverosi per far rifiatare qualcuno, ma anche per mettere alla prova chi a Euro 2024 c’è venuto e non per scaldare la panchina, ma per essere coinvolto in un momento di difficoltà del gruppo. Di cui, come sottolinea e assicura il ct, “ci si può fidare”. Retegui potrebbe scalzare Scamacca, Fagioli insidia Jorginho, Darmian pronto per il non al meglio Darmian: ma non saranno i singoli a fare la differenza, anche se la freschezza psicofisica può aiutare eccome.
E’ una partita spartiacque, perché non perderla vuol dire chiudere la valigia e andare a Berlino, a sfidare una Svizzera talentuosa e in gran forma, contro la quale potremo prenderci una bella rivincita visto il girone di qualificazioni ai Mondiali che ci avviò verso la seconda esclusione di fila. Perderla, invece, innanzitutto espone al rischio di finire quarti se l’Albania batterà la Spagna già agli ottavi come prima, mentre nella migliore ipotesi ci proietta al terzo posto, senza poter festeggiare già la qualificazione come una delle migliori terze, ma da campioni in carica costretti ad aspettare seduti sulla riva del fiume, gufando le altre. L’Ungheria sarà comunque di sicuro dietro anche se perderemo con due gol o in certi casi persino tre di scarto con la Croazia e l’Albania non dovesse vincere, ma ne servirebbe anche un’altra nei gironi da C a F di terza da mettere alle nostre spalle. Calcoli complessi, calcoli inutili: dobbiamo arrivare secondi, quindi non dobbiamo perdere. Perché siamo l’Italia e anche la Croazia, di tutto rispetto, non può diventare l’avversaria giusta per una notte da psicodramma. Lipsia, infine, si colorerà però del paese slavo con la maglia a quadroni: 25.000 tifosi contro 10.000 azzurri, sotto questo aspetto, quello del pubblico, saremo sconfitti.