È rientrato in patria il calciatore israeliano Sagiv Jehezkel. Il giocatore era stato arrestato in Turchia per aver esultato ad un gol ricordando gli ostaggi trattenuti a Gaza durante una partita con la sua squadra, l’Antalyaspor. Lo riporta il sito israeliano Ynet, che riferisce del rilascio del calciatore ottenuto dopo un colloquio tra il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, e il capo dell’intelligence turca, Ibrahim Kalin. E’ arrivata però la risposta della Turchia, che ha negato di aver arrestato Jehezkel affermando di averlo convocato dalle autorità semplicemente per fornire una testimonianza nell’ambito dell’inchiesta aperta contro di lui. “L’affermazione secondo cui ‘il calciatore israeliano Sagiv Jehezkel è stato arrestato in Turchia’, riportata da diversi media e ribadita da Michael Roth, presidente della commissione per gli affari esteri del Bundestag (il parlamento tedesco), non è vera. Durante la partita Antalyaspor-Trabzonspor c’era stata una protesta tra il pubblico contro Sagiv Jehezkel, il calciatore israeliano che ha applaudito le ostilità israeliane a Gaza, e contro di lui è stata avviata un’indagine sulla base di incitamento del pubblico all’odio e all’ostilità. Oggi, 15 gennaio 2024, Jehezkel, che ha fornito testimonianza nell’ambito delle indagini, ha lasciato il Paese e non è in custodia”, si legge in un messaggio diffuso su X dal ‘Certo per la lotta alla disinformazione’, un’istituzione legata alla presidenza della Repubblica di Ankara.
Israele: rientra in patria il calciatore Jehezkel dopo l’arresto, la Turchia nega il fermo
Campo da calcio e pallone - Foto Pixabay Creative Commons Zero (CC0)