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Carlo Cottarelli, economista e tifoso dell’Inter, ha voluto esporre il progetto Interspac ai microfoni di Radio Nerazzurra: “Siamo ancora a livello esplorativo, non abbiamo ancora preso contatto con la società: l’abbiamo fatto due anni e mezzo fa senza interessa da parte loro. Il progetto è vedere se c’è la possibilità che i tifosi partecipino alla proprietà dell’Inter: il club è in una situazione finanziaria non troppo felice, nonostante lo scudetto. Siamo grati agli Zhang, ma la situazione non sembra essere tra le migliori: il capitale fresco dei tifosi non può non rafforzare la società”. Di seguito le sue dichiarazioni complete.
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ANCORA SU INTERSPAC – “Stiamo cercando di farlo, abbiamo diverse tappe: ci sono tante cose da definire, le vedremo. Il primo punto è ampliare la nostra società a personaggi più noti per acquisire credibilità nei confronti dell’opinione pubblica. Poi spero che presto creeremo una piattaforma per fare un sondaggio, anche per altre società, per capire in quanti parteciperebbero: questo dà più credibilità alla proposta. Uno può decidere la quota minima di partecipazione, ci vuole un importo minimo non ancora deciso: noi al momento partecipiamo con 1000 euro a testa, questa può essere una cosa simbolica, non è un numero fisso. Si può pensare ad un ingresso minimo per 500-1000 euro, ma non abbiamo deciso: l’ordine di grandezza è questo”.
SUL PASSAGGIO A OAKTREE – “Se cambia qualcosa? L’azionariato popolare dà stabilità a prescindere dalla controparte: nel Bayern la maggioranza è dei tifosi e il restante 25% è di Allianz, Adidas e Audi. Però si possono pensare modelli in cui i tifosi abbiano la maggioranza anche in una società italiana, dipende da quanto si raccoglie. Oaktree? Si sentono tante etichette, è un fondo che ha soldi e in parte presta e in parte interviene: si può chiamare private equity, altri usano termini più pesanti”.
SULLO STADIO – “Non ho molto da dire, noi stiamo rivedendo la proposta come business plan, ma non posso scendere nei dettagli: lo stadio è fondamentale. Noi, riuscissimo ad entrare, è per farlo in collaborazione con la proprietà: non possiamo fare una proposta aggressiva. Bisogna lavorare con l’attuale proprietà, anche per lo stadio. L’eventuale tesoretto come cassa? Il problema di liquidità è stato superato col prestito di Oaktree, che però costa un mucchio di soldi: il capitale fornito serve a rimpiazzare un prestito molto oneroso, io parlo di quello che leggo. Se si parla di un tasso di interesse tra il 12 e il 15%, vi rendete conto qual è la spesa per interessi. Se si sostituisce un capitale ad un prestito, vuol dire che si risparmiano soldi di interessi che possono essere usati per rinforzare la società”.
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